Affidamento incarico Mepa, interrogazione di Cifarelli
Il Consigliere regionale del Pd: “La questione merita un opportuno approfondimento non già per le procedure utilizzate, e forse anche, ma nella rispondenza del curriculum del beneficiario dell’incarico ricevuto”
“’Chiunque ha un ruolo pubblico ha il dovere di essere esempio. È un principio e un valore che deve valere per tutti coloro che rivestono ruoli pubblici nella nostra Basilicata. È una questione di etica e anche di estetica pubblica’.
Questo affermava il Presidente Bardi nella scorsa legislatura in occasione della ennesima questione giudiziaria all’interno della maggioranza di governo regionale.
Queste affermazioni, in verità mai seguite dai fatti – dichiara il consigliere del Pd, Roberto Cifarelli -, stanno perseguitando Bardi proprio per la loro pregnanza valoriale e, a distanza di tempo, soprattutto alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni circa l’allegro modo di conferire incarichi con importi economici inimmaginabili a chiunque svolga un ruolo nella pubblica amministrazione (e fuori).
Ma tant’è! In data 1 agosto 2024, con la Determina Dirigenziale n. 720: ‘Servizi giuridici amministrativi per il monitoraggio procedurale e finanziario degli investimenti della Regione Basilicata in una logica di programmazione unitaria.
Affidamento a seguito di trattativa diretta sul MePa.’ firmata dal Dirigente Generale del Dipartimento regionale per la programmazione e la Gestione delle risorse strumentali e finanziarie, è stato affidato un incarico esterno per un importo di euro 152.000,00 (125.000,00 all’anno a titolo di corrispettivo + 27.500,00 di IVA) per porre in essere un servizio di assistenza tecnica nella gestione giuridico amministrativa dei fondi Fesr 2021-2027.
Le esperienze pregresse della professionista incaricata pare non siano in linea con quanto richiesto, e la procedura adottata dal DG, seppur legittima, non rispetterebbe i criteri di trasparenza e concorrenza necessarie per la gestione dei fondi pubblici.
Per questa ragione ho presentato un’interrogazione consiliare; la questione merita un opportuno approfondimento non già per le procedure utilizzate, e forse anche, ma nella rispondenza del curriculum del beneficiario dell’incarico ricevuto: perché appare evidente che quanto sia stato possibile per il beneficiario dell’incarico in questione non è possibile per il 99% circa di tutti i professionisti e cittadini lucani”.
“Dunque – prosegue Cifarelli – il Presidente Bardi non se la può cavare con un semplice commento riguardo le presunte giuste procedure utilizzate, ma deve rispondere alla modalità etica con la quale persone a lui vicine compiono atti lontani dall’etica ed estetica pubblica, salvo che non siano da egli stesso richiesti.
Bene quanto sta accadendo fuori dei palazzi della Regione: nuova attenzione a questioni etiche che nell’ultimo periodo sembravano non essere più prioritarie.
Scriveva Carlo Levi ‘Le parole sono pietre’. Tutto ciò che sta emergendo in questi giorni ridisegnano una società civile smarrita in balìa di un ceto politico predatorio che nella fragilità sociale trova nutrimento.
Dinanzi ai tanti problemi che hanno reso più vulnerabili famiglie ed imprese, i cittadini lucani si trovano oggi di fronte ad una realtà squarciata da quella ipocrisia tipica di coloro che, sentendosi arrivati, sono preda di deliri di onnipotenza che privatamente ostentano e pubblicamente condannano.
Infine, al cospetto di tutto ciò troviamo l’imbarazzante figura di un Governatore che appare incapace di dare una sterzata di dignità ad un modo di amministrare e, soprattutto ad un modo di essere che sempre più allontana chi dovrebbe farsi carico delle istanze di una comunità dalla comunità stessa che reclama serietà nelle azioni e nei comportamenti.
Crisi e difficoltà che non sono solo di ordine materiale, la mancanza di lavoro, il caro vita, lo spopolamento territoriale, ma riguardano ancor di più la carenza di esempi, di punti di riferimento forti che una volta tracciavano la rotta nei momenti di buio.
Il vuoto provocato dalla loro assenza contribuisce allo sprofondamento culturale e sociale della comunità lucana nel suo complesso”.
“Caro Presidente Bardi – conclude l’esponente del Pd -, questa cosa non può e non passerà inosservata; queste riflessioni riguardano tutti e vanno al di là delle questioni di stretta attualità, e, in particolar modo, interessano principalmente il nostro modo di occuparci della vita pubblica che nella responsabilità e nella verità dovrebbe riconoscersi: caro Presidente salga a bordo della nave Basilicata prima che si rovesci!”