CRONACA

Ponte Morandi sei anni dopo, Genova ricorda Il processo è aggiornato a settembre, celebrate 170 udienze

Sono passati sei anni dal crollo di ponte Morandi, avvenuto la mattina del 14 agosto 2018 alle 11.36.

Una data che Genova non potrà dimenticare mai: per quelle 43 vittime, per gli sfollati, per due quartieri distrutti ma anche perché ha portato a galla il problema delle manutenzioni delle infrastrutture.

La commemorazione

È attesa per l’11 settembre la ripresa del maxiprocesso con la conclusione dei controesami dei consulenti di Aspi e Spea. 58 gli imputati. Tra la prima udienza celebrata il 7 luglio 2022 e l’ultima (16 luglio 2024), sono state effettuate 170 udienze. Tra testimoni del pm e delle difese, consulenti tecnici del Pm e delle difese, periti e imputati sono state ascoltate 324 persone. 16069 sono le pagine in cui sono state trascritte le udienze dibattimentali.

Sono numeri importanti che non verranno dimenticati domani, per la commemorazione organizzata in collaborazione con il Comitato Parenti Vittime del Ponte Morandi.

La cerimonia prende il via alle 9 quando nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, verrà celebrata la messa officiata dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca. Alle 9.30 circa è previsto l’arrivo, alla Radura della Memoria, dei partecipanti alla camminata in ricordo delle vittime con i sindaci di Masone, Rossiglione e Campoligure e 43 bambini.

Alle 10.45, sempre nella Radura della Memoria, inizierà la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, dell’imam Salah Hussein, del prefetto di Genova Cinzia Torraco, del governatore ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana e del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, che avrà la delega della presidenza del Consiglio dei Ministri.

All’ingresso della radura, dove è stata collocata la piastra metallica con i nomi di tutte le vittime, saranno posizionate le corone del Presidente della Repubblica, della presidenza del Senato e del Consiglio dei Ministri e dei parenti delle vittime.

Prima degli interventi delle autorità, sul palco l’orchestra del Teatro Carlo Felice eseguirà il Requiescant in pace per tre strumenti: Guido Ghetti, oboe solista, Giovanni Battista Fabris, violino solista e Riccardo Agosti, violoncello solista tutti del Carlo Felice. A seguire salirà sul palco Gianni Andreoli dell’associazione “Noi per Voi Valle Stura Masone” con una rappresentanza di bambini che porteranno alcuni doni ai parenti.

Alle 11.36 – il momento esatto in cui sei anni fa è crollata la porzione del viadotto – verrà osservato un minuto di silenzio durante il quale saranno suonate le sirene delle navi presenti in porto e le campane di tutta la diocesi.

Mattarella: ‘Sul Ponte accertare definitivamente responsabilità’

“Desidero unirmi alla commemorazione delle vittime del crollo del Ponte Morandi, a Genova. Le immagini di quel drammatico evento appartengono alla memoria collettiva della Repubblica e richiamano alla responsabilità condivisa di assicurare libertà di circolazione e assenza di rischi a tutti gli utenti, tutelando il patrimonio infrastrutturale del Paese.

Le responsabilità devono essere definitivamente accertate e auspico che il lavoro delle autorità preposte si svolga con l’efficacia e la prontezza necessarie a ogni sentimento di giustizia: il tempestivo processo di ricostruzione del collegamento tramite il Ponte Genova San Giorgio non costituisce, infatti, attenuante per quanto accaduto”. Lo scrive in un messaggio al sindaco di Genova il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Meloni: ‘Accertare le colpe è un dovere morale’

“Memoria, rinascita, giustizia. Sono trascorsi sei anni dalla catastrofe del crollo del Ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 ha sconvolto Genova, la Liguria e la nazione intera.

Oggi onoriamo le 43 vittime di quella tragedia e ci stringiamo, con la mente e con il cuore, ai loro famigliari e ai loro cari.

Oggi ci sentiamo un po’ tutti genovesi, figli di una città fiera e orgogliosa che è stata moralmente piegata e fisicamente spezzata in due, ma che da allora ha saputo anche rialzarsi e andare avanti”. Lo dichiara la premier Giorgia Meloni.

“Ma quel Ponte – aggiunge – ricorda alla nazione le tante, troppe, domande rimaste ancora senza risposta. Fare giustizia e individuare le responsabilità per ciò che è accaduto, accertando una volta per tutte colpe e omissioni, è un dovere morale, oltre che giudiziario”.

La Russa: ‘Ferita aperta ma anche esempio di resilienza’

“Nel sesto anniversario del crollo del Ponte Morandi rinnovo con profondo rispetto e partecipazione, il cordoglio, mio personale e del Senato della Repubblica, per le 43 vittime e le loro famiglie.

Le ferite di quel disastro sono ancora aperte, così come saranno per sempre scolpite nella nostra memoria le immagini di una città, Genova, spezzata in due e quel senso di incredulità e rabbia che tutti abbiamo provato in quei drammatici momenti”. Lo scrive sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Questo giorno in cui rinnoviamo il dolore per i caduti – prosegue -, rappresenta anche una importante occasione per riflettere sull’eccezionale esempio di resilienza e impegno che ha portato alla rapida ricostruzione del nuovo Ponte San Giorgio.

Un significativo segnale di riscatto per l’intera comunità nazionale. Una realizzazione frutto della straordinaria coesione di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal Comune di Genova e dalla Regione Liguria, dell’impegno della società civile, delle imprese, delle maestranze e della straordinaria volontà di una terra che ha sempre dimostrato di saper superare difficoltà e avversità.

La sinergia tra pubblico e privato – sottolinea – ha offerto un modello di efficienza e determinazione. In memoria di questa dolorosa giornata, infine, rinnoviamo l’invito a mantenere alta l’attenzione sui rischi ambientali e infrastrutturali, investendo nella sicurezza e nella manutenzione per evitare future tragedie. Il ricordo di quel giorno ci guida nella nostra missione di costruire un futuro più sicuro e sostenibile per le prossime generazioni”, conclude La Russa.

Casellati: ‘ Una tragedia che segnò l’intero Paese’

“Oggi ricordiamo con profonda tristezza le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova, una tragedia che costò la vita a 43 persone e segnò l’intero Paese.

Le immagini e il dolore di quel 14 agosto del 2018 sono impresse nelle nostra memoria, così come la straordinaria reazione dei Genovesi e di una città che ha saputo rinascere più forte e determinata di prima”. Lo dichiara la ministra per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati.

Salvini: L’Italia può rinascere nel nome del ‘Sì’

“Sei anni fa l’Italia si fermava davanti al crollo del Ponte Morandi, una tragedia che contò 43 vittime (alle quali va il nostro pensiero), centinaia di sfollati e tanta rabbia per una situazione che poteva essere evitata.

Grazie anche alla commovente capacità di reazione del popolo genovese, quel dramma riuscì però ad unire una città, una regione e un intero Paese che, superando ostacoli, burocrazia e lentezze, portò alla costruzione in tempi record di un nuovo Ponte, diventato un modello ingegneristico nel mondo.

Questa straordinaria opera infrastrutturale dimostra ancora oggi che, se tutti sono disposti a fare la loro parte, l’Italia ha tutti i mezzi necessari per rinascere nel nome dello sviluppo, del lavoro e del Sì: è l’impegno che stiamo portando avanti”.

Lo afferma il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, commentando su Instagram l’anniversario del crollo del 14 agosto 2018.

ANSA

 

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