Senise in ginocchio: il declino di una comunità e la speranza di un riscatto
Il nuovo vice presidente potrà risollevare le sorti della città?
Senise era definita nel passato una cittadina culla della produzione agricola dove i suoi contadini lavoravano 18 ore al giorno di lavoro duro e sacrificio portando benessere e prosperità alla comunità.
Successivamente, senza entrare nei particolari, è arrivata la diga a ridosso della sua area industriale dove non si è sviluppato niente, tradita dalle istituzioni che a suo tempo si erano impegnati in investimenti, infrastrutture, impegno economico sul piccolo artigianato e promozione del territorio.
La diga per Senise è stata una sconfitta, e oggi, rispetto ad altri comuni limitrofi, appare in maggiore sofferenza sul piano del benessere di chi vi abita e lo dimostra un indicatore infallibile su tutti: il deprezzamento del valore degli immobili.
Quando una casa o un terreno perdono valore e il loro prezzo scende sensibilmente, vuole dire che nella realtà in cui esso sorge esiste una forte criticità, e questo è molto preoccupante perché denuncia il declino complessivo di una comunità.
Ai nostri giovani ai quali è stato distrutto la fiducia nel futuro hanno la necessità di riscattarsi ed essere messi in condizioni di essere loro stessi a contribuire sul piano delle idee, a essere protagonisti di una nuova stagione politica, perché non è lo Stato che crea ricchezza e abolisce la povertà per decreto, ma sono le aziende con i suoi lavoratori. Esiste un tasso di malcontento senza precedenti.
Oggi i senisesi chiedono lavoro dignità e stabilità che non arriva e non elemosina pubblica, ma intervenire per recuperare opportunità, investimenti e promozione anche in agricoltura quale vocazione del nostro territorio con politiche e incentivi a sostegno delle piccole e medie imprese.
La fondazione FareFuturo di Senise si è fatta carico delle criticità e delle emergenze del territorio e con le dovute accortezze, senza entrare nelle competenze spettante al partito FDI a cui fa riferimento, ha continuato la sua politica di destra e non ha lasciati soli i suoi elettori senza riferimenti.
La Fondazione FF ha affrontato in pochi mesi, rendendo noto e facendo da pungolo a chi di dovere, per porre rimedio alle criticità e alle grandi emergenze del territorio, ottenendo riconoscimento e solidarietà da tutta la Regione.
Nello stesso tempo ha invitato i cittadini a non lasciare spazio al civismo nelle varie forme associative, formate spesso da personaggi che hanno cambiato casacca più volte, che si sono scelti un movimento al centro, non per governare perché non li vota nessuno dopo il loro vissuto politico fallimentare, ma restare in sella in cerca di una visibilità perduta senza aver risolto niente se non quella di soddisfare la loro vanità.
Senise in queste ultime elezioni regionali ha contribuito in maniera determinante alla elezione del suo candidato locale per scrivere una pagina nuova, dove si era toccato il fondo, con una candidatura lanciata dal movimento del laicato cattolico Casa Comune, votando in massa il dott. Angelo Chiorazzo senisese, addetto di anticamera del Papa, cresciuto in Comunione e Liberazione, legato alla comunità di Sant’ Egidio ed eletto grazie al popolo di Senise vice presidente del consiglio regionale di Basilicata, il quale durante la sua campagna elettorale ha fatto promesse chiare che i cittadini adesso aspettano con fiducia, riscuotendo consenso e partecipazione sull’accordo di programma che proietta la Basilicata in un perimetro finanziario teso a premiare quei progetti maturi per la rivitalizzazione sociale ed economica e di rilancio occupazionale in contrasto con lo spopolamento del nostri territori non legati solo a promozioni culturali e turistiche.
Fondazione Fare Futuro Senise