Cento elefanti a New York per salvare gli ecosistemi
Parata di sculture al Meatpacking; Cher e Sarandon testimonial
Un branco di elefanti arrivato dall’India e’ approdato a New York e sfila in questi giorni sulle strade ciottolate del Meatpacking District.
The Great Elephant Migration e’ stata definita “la piu’ vasta installazione di arte pubblica in esterno” dai tempi di The Gates, i “cancelli’ di tela con cui Christo e la moglie Jeanne Claude colorarono nel 2005 di arancione l’inverno di Central Park.
“L’idea e’ di riprodurre fino al 20 ottobre cosa succede in India dove gli elefanti passeggiano per le strade di villaggi e citta’”, ha detto Dodie Kazanjian, una delle organizzatrici.
Amato da grandi e bambini, il progetto presenta 100 pachidermi in grandezza naturale creati negli ultimi cinque anni dal Coexistence Collective, un gruppo di artisti indigeni della riserva di biosfera Nilgiri nell’India Meridionale.
L’iniziativa mira a raccogliere fondi per 22 organizzazioni partner o Ong che dedicano il loro impegno a salvare non solo gli elefanti, le cui specie in India sono in pericolo, ma ogni specie di fauna selvatica. Ad ogni tappa della migrazione i riflettori vengono puntati anche su una non profit locale: a New York e’ il Wild Bird Fund.
L’iniziativa, il cui teatro e’ la zona dell’ex mattatoio di Manhattan a due pass dalla High Line dove un secolo fa grandi animali venivano portati al macello, ha il sostegno di celebrita’: Cher, Padma Lakshmi, Susan Sarandon, la stilista Diane von Furstenberg, la direttrice dell’Hammer Museum di Los Angeles e l’artista Joana Vasconcelos sono parte della “matriarchia” gemellata a ciascun pachiderma identificato a sua volta con il nome dato dalle comunità indigene Soligas, Bettakurumbas, Kattunayakan, and Paniyas che convivono con gli animali e ne conoscono le singole personalita’. “Baci e abbracci sono benvenuti, ma per favore non arrampicatevi”, e’ l’avvertenza al pubblico di turisti e newyorchesi armati di cellulare per un selfie-ricordo.
Il progetto di Ruth Ganesh, un’attivista britannica per i diritti degli animali, utilizza le fibre della lantana, una pianta invasiva che minaccia specie locali in tutta l’India prendendo il sopravvento sulle foreste e cacciando gli animali dal loro habitat naturale.
Il collettivo non solo usa le fibre come materiale per le sculture, ma converte tonnellate di piante in biochar, un materiale simile al carbone utilizzato in agricoltura e gestione ambientale per miglioramento del suolo, sequestro del carbonio e riduzione delle emissioni di gas serra.
Tutti gli elefanti sono in vendita e gli artigiani indiani continuano a crearli al ritmo di uno ogni tre mesi per venire incontro alla richiesta dei collezionisti rimuovendo in questo modo altre piante di lantana.
Un cucciolo costa 8 mila dollari, un maschio adulto con le zanne sale a 22 mila. Negli Usa gli elefanti sono arrivati a New York da Newport in Rhode Island dove avevano occupato il prato davanti alla villa sul mare dell’ereditiera Doris Duke.
La prossima tappa sara’ Miami a dicembre in tempo per Art Basel Miami Beach, poi il branco passera’ nel 2025 in Montana, a Jackson Hole in Wyoming e a luglio a Los Angeles.
ANSA