POLITICA

Starmer a Roma, incontro con la premier Meloni Il primo ministro britannico a Villa Doria Pamphilj

È terminato l’incontro a tra la premier Giorgia Meloni ed il primo ministro britannico Keir Starmer, che si è protratto di circa 30 minuti più del previsto.

Un vero e proprio faccia a faccia fra i due leader che si è svolto senza collaboratori, seguito da una passeggiata nel parco di villa Pamphilj. Poi il pranzo di lavoro prima della conferenza stampa congiunta.

“Abbiamo già un intento comune di lavorare insieme contro questo vile commercio di spingere le persone oltre i confini”, ha detto il premier Starmer, come riporta il Guardian, nella sua visita al centro di coordinamento per l’immigrazione in mattinata a Roma.

“Qui – ha detto – ci sono state delle riduzioni piuttosto drastiche. Quindi voglio capire come è successo. Sembra che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei paesi da cui provengono le persone.

Credo da tempo che impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare” il problema.

“Basta trucchi. Questo governo affronterà le bande di trafficanti che commerciano oltre frontiera le vite di uomini, donne e bambini, aveva dichiarato Starmer, come emerge da una nota diffusa da Downing Street, prima dell’incontro a Roma con Meloni incentrato sul controllo dell’immigrazione illegale con un confronto anche sull’accordo fra Italia e Albania per l’accoglienza di richiedenti asilo.

“Nell’ambito della visita Keir Starmer discuterà con il primo ministro Giorgia Meloni del successo del suo Paese nella lotta all’immigrazione irregolare.

L’Italia ha registrato un calo del 60% della migrazione irregolare via mare nell’ultimo anno grazie ad una rigorosa applicazione delle norme e alla cooperazione internazionale”, si legge nella nota.

Insieme a Starmer c’è anche Martin Hewitt, neo capo della task force voluta dal governo laburista per contrastare gli sbarchi illegali sulle coste del Regno Unito in un’iniziativa alternativa al piano Ruanda dell’ex esecutivo conservatore per il trasferimento dei richiedenti asilo nel Paese africano, eliminato dal neo premier una volta arrivato a Downing Street lo scorso luglio ma solo a causa dei costi e dei dubbi sull’efficacia del suo potenziale dissuasivo.

Intanto in Gran Bretagna, come si legge in prima pagina sul progressista Guardian, Starmer viene criticato da alcuni deputati della maggioranza e dalle ong per voler “copiare” i “piani sull’immigrazione illegale dell’estrema destra italiana”.

ANSA

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