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Con il ddl per start up si introduce il ‘Fondo dei Fondi’ Stanziamento di risorse pari a 1,8 milioni di euro

Il disegno di legge appena approvato nell’Aula del Senato prevede delle agevolazioni fiscali per le start-up.

Con uno stanziamento di risorse pari a 1,8 milioni di euro. Ma la vera novità del provvedimento, che ora deve tornare alla Camera, è la norma che interessa le Pmi con la quale si istituisce il ‘Fondo dei fondi’.

Si tratta in sostanza di una rivitalizzazione, di fatto, del Fondo che era stato istituito a favore delle imprese durante il periodo del Covid e che è a disposizione di Cassa Depositi e prestiti. Utilizzando anche le risorse residuali che altrimenti sarebbero dovute tornare allo Stato.

Quando la norma venne approvata in Commissione Finanze attraverso un emendamento della Lega, il deputato Giulio Centemero parlò di “un fondo che possa unire le forze del Paese per incanalare risorse e il risparmio sull’economia reale, per far sì che questo risparmio venga investito in Italia e si crei un circolo virtuoso, un patto tra le generazioni e posti di lavoro”.

Il Fondo dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2025 e sarebbe, come è stato definito, “un investitore paziente” in grado di sostenere le imprese italiane che fatturano anche meno di 50 milioni di euro.

Il Fondo è strutturato attraverso l’allargamento di uno strumento per le imprese già creato in Cdp nel 2021, ‘Patrimonio Destinato’.

E la norma prevede che il 49% delle quote sia di Cdp e che il restante 51% dell’ammontare del patrimonio dell’organismo di investimento collettivo del risparmio “sia sottoscritto da co-investitori privati alle medesime condizioni del Patrimonio Destinato”.

Alcune start-up hanno, comunque, criticato il governo perché, a fronte di “blande agevolazioni” previste per loro nel ddl, sono state inserite, praticamente in contemporanea, anche in altri provvedimenti come il ddl concorrenza, “misure che mettono a repentaglio” la loro stessa sopravvivenza come quella, evidenziata in Aula anche dalla senatrice di Iv Silvia Fregolent, che vincola l’accesso ai soldi del Pnrr all’obbligo di avere il bilancio in utile per almeno 3 anni.
ANSA

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