Meloni: ‘L’Italia che cresce è merito del tessuto produttivo’
'Firmiamo l'accordo di coesione con la Regione Puglia, Sud quest'anno locomotiva del Paese'
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che presto firmerà anche con la Regione Puglia l’accordo di coesione: “Ne abbiamo sottoscritti 19 con le regioni e le province autonome mettendo a disposizione finora oltre 35 miliardi”, ha evidenziato in un videomessaggio inviato per l’inaugurazione della Fiera del Levante a Bari.
La firma dovrebbe avvenire a Bari nel corso del festival delle Regioni che si terrà nel capoluogo pugliese dal 19 al 22 ottobre.
“Oggi l’Italia cresce più del doppio della media europea e dell’eurozona. Merito del Governo? No. Il merito è del nostro tessuto produttivo e di chi ogni giorno si rimbocca le maniche per portare avanti la propria attività. Noi abbiamo fatto solo la nostra parte.
Assicurare stabilità, disegnare una visione di lungo periodo, lavorare per creare un ambiente il più possibile favorevole alle imprese e costruire le condizioni per fare della nostra nazione un luogo dove sia conveniente investire”.
“Quest’anno il sud è stato la locomotiva economica dell’Italia a differenza degli anni passati quando quasi sempre era il fanalino di coda. Abbiamo voluto tracciare una direzione nuova e chiara e intendiamo seguirla, cioè dare alle imprese e ai cittadini del Mezzogiorno la possibilità concreta di dimostrare il proprio valore”.
“Nel 2023 – ha aggiunto la premier Meloni – il pil del Sud è cresciuto più della media nazionale, l’occupazione è aumentata in misura maggiore rispetto al resto d’Italia, gli investimenti sono cresciuti del 50%.
Il mezzogiorno ha dato una spinta decisiva alle esportazioni permettendo all’Italia di piazzarsi al quarto posto della classifica mondiale dell’export scavalcando prima la Corea del sud e poi il Giappone”.
Il governo ha messo in campo “tanti mattoni di una strategia più ampia per rispondere al protagonismo del Mezzogiorno che non chiede assistenzialismo, sussidi, mancette elettorali, ma chiede di essere messo nelle condizioni di competere ad armi pari con il resto della nazione”.
“Troppo spesso – ha evidenziato – il Mezzogiorno in passato è stato considerato una zavorra, ma in realtà è la grande vera opportunità di crescita dell’Italia. A noi spetta il compito di liberare il suo potenziale immenso e inespresso, con investimenti, con la spinta infrastrutturale necessaria per ridurre il divario con il resto d’Italia”.
“Scommettere sull’orgoglio del Sud – ha proseguito la premier – significa scommettere sull’orgoglio di una nazione intera perché un Sud prospero e competitivo è una vantaggio per tutto il popolo italiano. E’ una scommessa che siamo determinati a vincere”.
La presidente del Consiglio ha poi ricordato che “abbiamo riformato le politiche di coesione per spendere meglio, più velocemente le risorse che sono molto preziose, facendo in modo che siano impiegate per ridurre la disparità tra i territori e per gli interventi strategici”.
“Abbiamo – ha aggiunto – introdotto gli accordi di coesione, ne abbiamo sottoscritti 19 con le regioni e le province autonome mettendo a disposizione finora oltre 35 miliardi di euro e adesso ci apprestiamo a concludere questo percorso con la Regione Puglia.
Abbiamo voluto la nascita del fondo perequativo nazionale con l’obbligo di destinare alle regioni del mezzogiorno almeno il 40% dei fondi pluriennali per gli investimenti”.
“E poi – ha evidenziato – c’è la Zes unica del Mezzogiorno che il governo ha voluto con forza, un altro mattone importante di questa strategia. Fondamentale anche il credito di imposta degli investimenti per il quale abbiamo stanziato 3,4 miliardi”. “Poi – ha concluso – la proroga di decontribuzione Sud”.
ANSA