“Cessino le divisioni, le liti e le guerre tra i popoli”
Preghiera di pace
Come lo scorso anno, nel pieno del Sinodo, il Papa chiama a raccolta padri, madri e fedeli della Diocesi di Roma per stringersi in una preghiera comune e implorare pace per un mondo devastato dai conflitti.
Al contrario dello scorso anno, però, quando la guerra era appena irrotta in Medio Oriente, lo scenario attuale è sull’orlo del baratro, con l’allargarsi delle violenze e tensioni tra Palestina, Israele, Iran, Libano. Quelle per cui, oggi all’Angelus, Francesco ha detto ‘basta’, domandando un cessate il fuoco immediato “su tutti i fronti” e la fine della “spirale di vendetta”.
Francesco scandisce la sua preghiera-appello dopo aver snocciolato le decine del Rosario, insieme a centinaia di fedeli seduti nella Basilica liberiana.
Tra questi, tutti i partecipanti al Sinodo sulla sinodalità insieme a membri della Curia romana e del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
A Santa Maria Maggiore il Papa è arrivato in anticipo, da un ingresso laterale, salutando una bambina e altri presenti.
Molti altri, venuti dai quartieri vicini, sono fuori sul sagrato a seguire sui maxi schermi la celebrazione, recitando ad alta voce i misteri sotto un cielo ancora terso. All’interno, nella penombra delle candele e dei fari che illuminano affreschi e mosaici, Francesco siede su un palchetto rosso, lo stesso utilizzato per tante altre celebrazioni a Santa Maria Maggiore.
Un bambino e una bambina gli hanno portato una candela e dei fiori che il Papa ha posto ai piedi della Salus, soffermandosi da solo in silenzio per qualche istante.
“Accogli il nostro grido”
I fedeli si alternano al leggio per la lettura dei misteri, il coro intona le litanie, i presenti fanno silenzio. Si sente solo il pianto di una bimba in braccio alla mamma. Il Papa, come a voler allacciare in un unico filo la celebrazione di oggi alla preghiera del 2023 nella Basilica vaticana, dice: “O Maria, Madre nostra, siamo nuovamente qui davanti a te. Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore. Noi alziamo lo sguardo a te, ci immergiamo nei tuoi occhi e ci affidiamo al tuo cuore”.
A Maria, “intrepida Donna della carità”, che ha vissuto “difficili prove e umani timori”, che è stata “coraggiosa e audace” e che “con fortezza d’animo, sul Calvario hai rischiarato di speranza pasquale la notte del dolore”, il Papa affida la sua supplica
Accogli il nostro grido! Abbiamo bisogno del tuo sguardo, del tuo sguardo amorevole che ci invita ad avere fiducia nel tuo Figlio Gesù.
Tu che sei pronta ad accogliere le nostre pene vieni a soccorrerci in questi tempi oppressi dalle ingiustizie e devastati dalle guerre, tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari, dei propri figli.
“Ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza”, dice ancora il Papa, pregando per l’intera famiglia umana “che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità”.
“Sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male”, è ancora la preghiera del Papa. “Dona a noi figli la tua carezza di Madre, che ci fa sperare nell’avvento di nuova umanità”.