Progetto “Dimensione Europea di Vlad Tepes (Dracula)”: ad Acerenza delegazione romena
e prima del docu-film "Vampiro Per Caso, La Vera Storia Di Dracula"
Acerenza rafforza il suo legame con la Romania attraverso la Mostra-Museo “Dimensione Europea di Vlad Tepes (Dracula)” aperta da giugno a Palazzo Glinni.
Un incontro nella sala del Consiglio Comunale e la proiezione di un docu-film “Vampiro Per Caso, La Vera Storia Di Dracula” hanno caratterizzato la giornata di una folta delegazione istituzionale romena, guidata dal Prefetto della Regione Prahova, il sindaco di Ploiesti Florin Mihai Pelin, presidente dell’Associazione Comuni Prahova (92 comuni), e da sette sindaci dell’area, insieme al Console della Romania in Italia Dantefrancesa.
Il sindaco Fernando Scattone ha evidenziato gli obiettivi del protocollo di scambi culturali ed economici tra Acerenza, alcuni comuni dell’Alto Bradano e comuni di Prahova ed ha annunciato una visita a breve in Romania.
Acerenza – ha detto – è pronta a cogliere i benefici che sono prodotti dal nuovo attrattore culturale, la Casa-Museo che si arricchisce della pinacoteca e della biblioteca della famiglia Glinni.
Per il prefetto di Prahova il primo risultato della collaborazione è la diffusione della storia e della cultura romena. Vlade Tepes – ha detto – è il nostro Garibaldi, un eroe nazionale che ha difeso la cristianità, non è un vampiro come la leggenda racconta.
Per questo la Casa-Museo di Acerenza contribuisce ad un’operazione culturale storica e ad accrescere le radici comuni. Il console della Romania in Italia ha sottolineato come la comunità romena è ben integrata nel nostro Paese e come gli scambi economici sono in espansione.
Siamo per questo grati – ha detto – a Palazzo Italia che a Bucarest svolge un ruolo strategico e alla famiglia Glinni per aver messo a disposizione il Palazzo storico che è anche sede dell’Associazione Romeni in Basilicata.
Successivamente a Palazzo Glinni la prima del docu-film con Syusy Blady “Vampiro Per Caso, La Vera Storia Di Dracula”.
Il film è una coproduzione italo-romena. Regista e protagonista del documentario è Mircea Cosma, considerato uno dei maggiori studiosi del conte Vlad Tepes (Dracula), co-produttore, Valentina Ferranti, antropologa esperta in studi culturali e storici, e Lello Glinni, ricercatore che ha condotto ricerche storiche approfondite su questi temi. Vissuto nel 1400, Vlad Tepes era un difensore della cristianità in un periodo di intensi conflitti con l’Impero Ottomano.
La sua fama sanguinaria è stata amplificata dal romanzo di Bram Stoker, che lo ha trasformato in un leggendario vampiro. Il film è un viaggio investigativo che inizia al monastero di Snagov in Romania e prosegue attraverso luoghi significativi della vita di Vlad Tepes, come Comana, Sighisoara e il Castello di Bran.
L’indagine si concentra sul mistero della sua sepoltura, con l’ipotesi che il corpo di Tepes possa essere stato trasferito in Italia nella tomba monumentale della Famiglia Ferillo nel Chiostro di S. Giacomo della Marca in Santa Maria la Nova a Napoli, o che, addirittura, non sia morto in Romania ma abbia vissuto in Italia e ci sia morto sotto mentite spoglie. Il legame con Acerenza è nella controversa sepoltura della principessa Maria Balza, moglie del conte Ferillo, in una cripta della Cattedrale di Acerenza.
Oltre a numerosi “segni” su quadri e sulla cripta, tra i volumi più antichi della biblioteca della famiglia Glinni (in parte aperta con la proiezione del docu-film) in un volume, datato intorno al 1780, dedicato all’Ordine cavalleresco dei Dragoni (al quale era affiliato il conte della Transilvania) è stato rinvenuto un appunto in latino che ne fa riferimento.
La Repubblica di Romania dà grande importanza a Vlad Tepes venerato come eroe popolare anche in altre parti dell’Europa Balcanica per aver protetto la popolazione dall’invasione degli Ottomanni e difeso la cristianità. La sua ferocia fece nascere la leggenda che si nutrisse del sangue dei nemici e il resto lo ha fatto la letteratura.
Nella biblioteca della famiglia Glinni, in mostra, inoltre, la preziosa copia di un libro che narra della “Famiglia Dragona” che riporta non solo le regole dei cavalieri dragoni ma anche l’elenco ed i nomi dei Cavalieri del Drago.
Dopo la proiezione Carlo Glinni e Giovanni Baldantoni che con Palazzo Italia Bucarest e l’Associazione Lucani nei Balcani è partner del progetto hanno annunciato che intendono proseguire le ricerche storiche focalizzando l’attenzione sulla figura di Maria Balsa che lo studioso romeno Mircia Cosma considera, senza ombra di dubbio, figlia del conte (ha mostrato la ricostruzione dell’albo genealogico della famiglia), una figura femminile ancora poco indagata e quindi conosciuta e considerata di grande interesse.
Per Giovanni Baldantoni un nuovo passo avanti è stato compiuto verso lo sviluppo delle relazioni tra l’intera Basilicata e la Romania grazie al consolidamento della Casa-Museo, un incubatore culturale ma che si candida a diventare anche incubatore di imprese secondo la strategia di Palazzo Italia.
Carlo Glinni inaugurando con le autorità romene una prima sezione della biblioteca e pinacoteca di famiglia ha annunciato che il progetto proseguirà con la catalogazione del materiale storico di famiglia che risale al 1600 e sarà ultimato con la sala multimediale permanente.