CRONACA

Tortorelli (Uil), mobilitazione per il lavoro dignitoso

“Il lavoro dignitoso non è un lusso, ma è la precondizione per quella ‘crescita sostenibile’ di cui questo governo ama tanto riempirsi la bocca nei documenti ufficiali, senza però mai darne effettiva concretezza nei provvedimenti reali. Il giorno dopo la Giornata mondiale del lavoro dignitoso, oggi  in occasione del voto finale della Camera al collegato lavoro siamo in piazza a Roma per un  presidio per rivendicare ancora una volta  un lavoro dignitoso, stabile, sicuro, tutelato e per contrastare il ddl Lavoro”. Così il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che “al centro della ripresa autunnale in Basilicata c’è il “buon lavoro” con il rilancio della proposta del Piano Marshal del Lavoro e la soluzione delle vertenze aziendali aperte con alcune centinaia di posti complessivamente a rischio che va rapidamente scongiurato. Partiamo dall’attuale situazione: nel 2023, sono stati per l’82,8% i rapporti di lavoro precari. In Basilicata la media è superiore a quella nazionale di almeno 4-5 punti percentuali per circa 35 mila lavoratori.  Di qui innanzitutto – aggiunge – l’urgenza di riportare i contratti temporanei all’eccezionalità e di combattere le altre forme anomale di ingresso nel mercato del lavoro, come i tirocini extracurriculari e le partite IVA fittizie. Parliamo soprattutto di ragazzi e ragazze che non possono costruirsi un futuro, di persone che faticano ad arrivare a fine mese, di un popolo di invisibili che non può comprarsi casa e guardare con fiducia a domani. Per questo la Uil ha lanciato la campagna  “No ai lavoratori fantasma”, mirata a far emergere la condizione precaria di molti giovani lavoratori. Noi – prosegue il laeder della Uil lucana – continuiamo a dire che non basta avere più lavoro, più occupazione. Serve un lavoro migliore, stabile, con retribuzioni eque, dove venga garantita la sicurezza delle persone e venga erogata la formazione durante tutto l’arco di vita di lavoratrici e lavoratori. Questo governo ha, evidentemente, a cuore gli interessi di aziende e datori di lavoro; noi  quelli di lavoratrici e lavoratori e non ci fermeremo finché non saranno garantiti”.

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