Leghista di 14 anni: ‘Non tutti i migranti vanno salvati’ Samuel e Fabrizio, i più giovani in piazza per Salvini: “Forza Matteo”
Nella piazza di Palermo con un centinaio di dirigenti della Lega, tra cui quattro ministri oltre a qualche sparuto militante e poche bandiere sventolanti, a manifestare la solidarietà al proprio leader imputato al processo Open Arms, i più giovani sono Samuel, 14 anni, e Fabrizio, 18 anni.
Entrambi indossano la maglietta nera con il volto del vice premier, la stessa portata sotto la giacca dal ministro Roberto Calderoli ma non dai colleghi di governo Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Valditara, che dopo avere scambiato poche battute con i cronisti preferiscono rimanere in disparte all’interno di un ristorante mentre da due altoparlanti viene diffusa l’arringa dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Salvini per il quale i pm del processo Open Arms hanno chiesto sei anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere vietato, quando era ministro degli Interni nel governo Conte 1, a 147 migranti soccorsi dalla nave dell’ong spagnola di sbarcare sulla terra ferma.
“Sono qui per supportare Matteo Salvini, penso che difendere i confini italiani non sia un reato ma un diritto del cittadini – dice Samuel, fisico minuto ma piglio deciso – Salvini ha fatto bene a difendere i confini, sono qui per provare a incontrarlo, io sono con la Lega”.
Per lo studente liceale, che frequenta lo scientifico e sogna di diventare un cardio-chirurgo, “è giusto salvare i migranti, ma non tutti”. “Perché proprio l’Italia deve salvarli? Ci sono molti paesi europei, perché proprio l’Italia”, osserva.
“Alcuni vengono qui non per cercare lavoro ma per prendere magari il reddito di cittadinanza e fregarsene di tutto – aggiunge il ragazzo – Qui a Palermo, nel quartiere Ballarò, c’è un gang di nigeriani. Perché siete venuti in Italia?”.
Fabrizio è diventato maggiorenne da qualche mese. Si concede ai cronisti, ha voglia di parlare. “Sono in piazza per supportare Matteo Salvini, perché peso che difendere i confini non sia un reato e quindi non è giusto che la magistratura sia utilizzata come strumento politico, basta – afferma con tono deciso – Sono un giovane palermitano della Lega e sono qui per dimostrare una scelta di libertà, quindi forza Matteo e forza Lega.
Facciamo in modo che la Sicilia sia fiore all’occhiello dell’Italia, i giovani devono rimanere qui a lavorare e non andare altrove. Non portiamo qui altre persone, non possiamo ospitarle tutte”.
ANSA