I primi due anni di governo Meloni in dieci punti Dall’Albania al piano Mattei. Sicurezza, fisco e riforme. 66 fiducie
A due anni dall’inizio del governo Meloni (in carica dal 22 ottobre 2022) ecco dieci punti che si possono inquadrare come tra i temi qualificanti del programma – dai provvedimenti già approvati a quelli avviati – dell’esecutivo di centrodestra.
1.Accordo con l’Albania. Chiuso nel 2023, consente di trasportare nell’area di Gjader messi in salvo nel Mediterraneo dalle navi italiane. Due strutture realizzate dall’Italia in territorio albanese a regime potrebbero reggere un flusso annuale di 36-39 mila persone.
2. Il piano Mattei. Al centro del progetto, che mira a promuovere il protagonismo dell’Italia nel Mediterraneo, c’è la costruzione di un “nuovo partenariato tra Italia e stati del continente africano” in ambiti che spaziano dalla cooperazione allo sviluppo allo sfruttamento delle risorse naturali, idriche ed energetiche. Tra gli obiettivi, il contrasto alla migrazione illegale.
3. Politica estera ed europea. L’Italia di Meloni si è schierata con convinzione a supporto dell’Ucraina nel conflitto con la Russia, continuando a sostenerla anche militarmente. In Ue non appoggia la nuova commissione ma mantiene buoni rapporti con Ursula von der Leyen che ha chiamato in squadra il meloniano Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme. Dal 1 gennaio 2024 ha assunto la presidenza del G7. Numerose le missioni internazionali di Meloni: dagli incontri con il presidente americano Joe Biden a quelli con il cinese Xi Jinping.
4. Giustizia. Abolito l’abuso di ufficio con l’approvazione definitiva della legge Nordio. La riforma sulla separazione delle carriere è in discussione nelle commissioni della Camera, come quella sulla Corte dei Conti. In cantiere anche diverse misure per regolamentare le intercettazioni.
5. Autonomia differenziata e premierato. L’autonomia differenziata, diventata legge, disciplina le possibili intese tra lo Stato e le Regioni che ne fanno richiesta in 23 materie (tra cui salute e istruzione). Il premierato ha un iter più lungo: definito da Giorgia Meloni, “la madre di tutte le riforme”, il ddl costituzionale punta all’elezione diretta del presidente del Consiglio.
6. Sicurezza. Tra le prime iniziative dell’esecutivo c’è stato il decreto rave che porta fino a 6 anni la pena per chi organizza o promuove occupazioni per party illegali. Numerose altre disposizioni in materia sono contenute dal ddl sicurezza, che attende l’ultimo ok del Senato: dalla stretta su cannabis light a quella sulle proteste e sull’occupazione abusiva delle case.
7. Politiche industriali e aziende partecipate. L’accordo con Lufthansa prevede la cessione del 41% di Ita Airways – detenuta al 100% dal Mef dopo la chiusura di Alitalia. In campo anche la progressiva cessione del pacchetto azionario di Mps detenuto allo Stato. Avviata una procedura di commissariamento nei confronti di ArcelorMittal.
8. Fisco. Tra i cavalli di battaglia dell’esecutivo c’è il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, in vigore dal primo maggio 2023. La riforma fiscale prevede la riduzione da 4 a 3 aliquote e il varo di un nuovo concordato preventivo biennale. Stop al reddito di cittadinanza, è stato creato un assegno di inclusione con criteri differenti di funzionamento.
9. La natalità. Aumentati gli importi a favore dell’assegno unico, con benefici per le famiglie con almeno tre figli, e un mese in più di congedo parentale pagato all’80 invece che al 60%. La manovra di quest’anno prevede un bonus da 1000 euro per i nuovi nati per famiglie con Isee fino a 40mila euro. La gestazione per altri (Gpa), più nota come maternità surrogata, in Italia è diventa reato universale.
10. I voti di fiducia. Corposo il ricorso alla decretazione d’urgenza, con 66 fiducie incassate in due anni.
Meloni: ‘Avanti determinati finché i cittadini ci sostengono’
“Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l’Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata.
Lo dobbiamo agli italiani, a chi ci ha scelto e a chi, pur non avendo votato per noi, spera che facciamo bene il nostro compito. Al lavoro, senza sosta, senza paura”, ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni, pubblicando un selfie, alla vigilia del secondo anniversario del suo governo.
“La nostra critica è molto netta – ha detto Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, ad Agorà Rai Tre, parlando dei primi due anni del governo Meloni -.
È un governo che da quando si è insediato taglia sulla sanità pubblica, taglia anche sul sociale. Così come sul trasporto pubblico locale non stanno arrivando le risposte. E sul terreno dell’emergenza climatica spesso abbiamo visto grande sottovalutazione. E anche sui diritti c’è una costante battaglia ideologica sulla pelle delle persone più fragili”.
ANSA