Road Diary, in tour con Springsteen, tra palco e vita
Il documentario alla Festa di Roma e dal 25 ottobre su Disney+
Suonare dal vivo per il boss è una parte di sé.
Così dopo la pausa forzata per la pandemia ha promesso un ritorno on the road concepito “come una festa” alla E Street band, lo straordinario gruppo di musicisti che lo accompagna da più di 50 anni (esclusa una pausa tra fine anni ’80 e inizio anni ’90).
Un nuovo viaggio insieme, dopo sei anni di stop, in arene e stadi pieni con il nuovo tour fra Usa, Europa e Canada del 2023 raccontato anche dal documentario Road Diary: Bruce Springsteen And The E-Street Ban del premio Emmy Thom Zimny che dopo il debutto al Toronto Film Festival è alla Festa del Cinema di Roma e sbarcherà su Disney+ dal 25 ottobre.
Springsteen (che nei prossimi giorni salirà sul palco in due comizi di Kamala Harris, per esprimerle il suo supporto) è anche autore del soggetto e coproduttore del film non fiction: una cronaca serrata e intensa, fra prove, interviste con il produttore musicale del Boss Jon Landau e tutti i musicisti della band (dall’insostituibile Steven Van Zandt a Max Weinberg).
Riflessioni, aneddoti e ricordi che si fondono con le scene dei concerti e le voci della amplissima comunità di fan, in un continuo dialogo tra presente e passato nei percorsi musicali e umani costruiti insieme.
Tra i momenti di racconto più potente quello in cui Patti Scialfa, moglie del cantautore e da 40 anni parte della E street Band, spiega di aver dovuto rinunciare quasi del tutto ai tour dal 2018 dopo aver scoperto di avere un mieloma multiplo.
Il ritratto di Zimny ci regala il Boss, classe 1949, sempre instancabile, ipercreativo, generoso, allergico alle soluzioni facili. Il tutto in una scaletta trascinante, tre ore di musica, “per far capire chi siamo in questo momento – spiega -.
Racconta la storia che volevo comunicare, la vita la morte e tutto quello che c’è in mezzo. Fare musica invecchiando è un affare interessante e complesso. Io ho intenzione di continuare, fino alla fine, finché la band mi seguirà. Una cosa che so dopo 50 anni on the road, è troppo tardi per fermarsi”.
ANSA