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Accordo su sede Archivio di Stato Potenza

Nella sede dell’Archivio di Stato di Potenza è stato firmato dal Direttore dell’Istituto e dal rappresentante legale dell’ATI l’accordo transattivo relativo al restauro e recupero funzionale dell'ex Biblioteca Provinciale di Potenza da adibire a sede dell'Archivio di Stato.

Nella sede dell’Archivio di Stato di Potenza è stato firmato dal Direttore dell’Istituto e dal rappresentante legale dell’ATI l’accordo transattivo relativo al restauro e recupero funzionale dell’ex Biblioteca Provinciale di Potenza da adibire a sede dell’Archivio di Stato. L’accordo è finalizzato alla chiusura dei contenziosi in essere con l’ATI e alla contestuale ripresa dei lavori.

“Si tratta di una tappa fondamentale del percorso che ha l’obiettivo finale di ridare all’Archivio di Stato di Potenza una sede monumentale, che costituisce uno dei più pregevoli esempi dell’architettura del Novecento a Potenza – afferma il Direttore Andrea Alberto Moramarco – L’edificio riuscirà non solo ad accogliere il vasto patrimonio attualmente in possesso dell’Archivio ma anche a soddisfare il fabbisogno di spazi per i versamenti degli uffici statali della città e della provincia».

“Desidero ringraziare – prosegue il dott. Moramarco – il Direttore Generale della Direzione Generale Archivi, dott. Antonio Tarasco, per la capacità che ha dimostrato nel risolvere una questione annosa e complessa, la Dirigente del Servizio I della Direzione Generale Archivi, dott.ssa Maula Sciri, per la determinazione che ha trasmesso per il conseguimento di questo risultato, nonché il RUP dei lavori, Ing. Italo Tavolaro, che ha saputo portare a termine una trattativa molto articolata riuscendo a trovare l’intesa con i componenti dell’ATI».

«Sin dall’inizio del mio incarico assunto poco più di un anno fa – conclude il Direttore dell’Archivio di Stato di Potenza – ho cercato di indirizzare le trattative verso un accordo complessivo che potesse consentire la chiusura dei contenziosi in essere con l’ATI a condizione della contestuale ripresa dei lavori. Ciò al fine di risolvere in maniera definitiva la questione della sede dell’Archivio di Stato, anche in considerazione dell’assenza di vere alternative all’immobile di corso Garibaldi.”

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