L’ultimo giorno di Trump e Harris prima del voto, comizi negli Stati in bilico
I due candidati si incroceranno a Pittsburgh, in Pennsylvania
Nelle ultime 24 ore prima dell’election day Kamala Harris e Donald Trump continueranno il tour de force degli Stati in bilico.
Donald Trump inizierà la giornata alle 10, le 16 in Italia, con un comizio a Raleigh, in North Carolina, poi si sposterà in Pennsylvania per due eventi, a Reading e Pittsburgh, e chiuderà la giornata alle 22.30, le 4 di mattina in Italia, con una manifestazione a Grand Rapids, in Michigan.
Una scelta, come ha ammesso lo stesso Trump, dettata dalla auperstizione: a Grand Rapids aveva inmfatti terminato la campagna nel 2016 e anche, senza fortuna, nel 2020. “Abbiamo finito lì quattro anni fa.
Sono un po’ superstizioso. Facciamo allo stesso modo”, aveva detto poco prima di partire per l’ultimo comizio.
Anche la candidata democratica sarà nel pomeriggio, più o meno alla stessa ora del suo rivale, a Pittsburgh, in Pennsylvania.
E poi chiuderà la campagna, sempre nello Stato in bilico, con un comizio e un concerto a Filadelfia con Lady Gaga e Oprah Winfrey.
Dall’attentato al ritiro, i momenti clou di Usa 2024
A solo un giorno dalle elezioni americane, ecco alcuni dei momenti salienti di questi mesi di campagna elettorale.
* 27 GIUGNO 2024, IL DIBATTITO – Donald Trump e Joe Biden si affrontano nel primo e unico duello tv sulla Cnn da Atlanta. Un confronto dal quale il presidente esce chiaramente sconfitto e dopo il quale inizierà il processo doloroso e complicato per il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca.
* 13 LUGLIO, IL PRIMO ATTENTATO – Durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, Trump viene colpito e ferito dal ventenne Thomas Matthew Crooks con un fucile di precisione AR-15 dal tetto di un edificio nelle vicinanze. Lo scatto del tycoon che si rialza con il pugno alzato e l’orecchio sanguinante è diventata una delle immagini simboli di queste elezioni.
* 15 LUGLIO, LA CONVENTION REPUBBLICANA – A soli due giorni dall’attacco a Trump si apre la kermesse del Grand Old Party a Milwaukee. Il tycoon si presenta con l’orecchio fasciato – come molti suoi sostenitori in segno di solidarietà – e a sorpresa sceglie il controverso senatore dell’Ohio JD Vance come vice.
* 22 LUGLIO, IL RITIRO DI BIDEN – Dopo settimane drammatiche in seguito alla tragica performance al dibattito tv, Biden annuncia il suo ritiro dalla corsa “per il bene degli Stati Uniti” e dà il suo endorsement ufficiale alla vice Kamala Harris. Qualche mese dopo lei racconterà di aver ricevuto la storica telefonata del presidente mentre era in cucina, in tuta, a preparare i pancake per le sue nipoti.
* 6 AGOSTO, LA SCELTA DEL VICE DI HARRIS – Il governatore del Minnesota Tim Walz viene nominato candidato alla vice presidenza democratica. Preferito al più combattivo governatore della Pennsylvania Johs Shapiro, Walz si presenta come “insegnante” e “coach”, una figura rassicurante per attirare i voti degli indecisi.
* 19 AGOSTO, LA CONVENTION DEM – Si apre a Chicago la kermesse del partito, il momento più alto della campagna di Kamala Harris con l’entusiasmo dei delegati alle stelle grazie anche alla presenza sul palco dei pezzi da novanta del partito, da Hillary Clinton a Michelle e Barack Obama.
* 10 SETTEMBRE, IL DIBATTITO TRA HARRIS E TRUMP – La prima e unica sfida tra i due candidati (la democratica proporrà un altro duello, rifiutato dal repubblicano) viene trasmessa sulla Abc news da Filadelfia. I commentatori sanciscono la vittoria ai punti di Harris ma tutti si ricorderanno solo dell’accusa di Trump agli immigrati haitiani di “rapire e mangiare cani e gatti”, diventata poi anche una canzone di successo.
* OTTOBRE E LE SUE SORPRESE – L’ultimo mese di campagna è stato caratterizzato soprattutto dai violenti attacchi di Trump, le gaffe di Biden e le risposte di Harris.
Da una parte all’evento al Madison Square Garden un comico trumpiano ha definito Puerto Rico “isola spazzatura”, suscitando l’ira dei milioni di portoricani negli Stati Uniti ma anche di star del calibro di Jennifer Lopez e Bed Bunny. Biden ha provato a replicare definendo “spazzatura” gli elettori del tycoon, una scivolata malamente corretta dalla Casa Bianca.
The Donald, invece, ha sostenuto che bisognerebbe “puntare le pistole contro” la sua arci-nemica Liz Cheney e che “non gli dispiacerebbe che sparassero ai media”. Harris ha provato a prendere le distanze dal suo capo – “la mia presidenza sarà diversa da quella di Biden” – e a sottolineare la pericolosità della retorica violenta di Trump.
ANSA