I repubblicani prendono il Senato, avanti alla Camera Strada in discesa al Congresso per Trump, che ha anche la Corte
Anche la cupola ottocentesca di Capitol Hill si tinge di rosso.
I repubblicani conquistano il Senato americano e si avviano a mantenere il controllo della Camera spianando la strada a Donald Trump per una presidenza in discesa e una mano più che libera su leggi e nomine, come accadde all’inizio del suo primo mandato nel 2017.
Senza contare il controllo sulla Corte Suprema, da anni ormai a maggioranza conservatrice.
L’onda rossa alla Camera alta del Congresso americano è partita dalla West Virginia con Jim Justice, il milionario governatore dello Stato che è riuscito a conquistare il seggio vacante dopo il ritiro del senatore indipendente Joe Manchin, spina nel fianco dell’amministrazione Biden fino all’ultimo.
In Ohio il trumpiano rivenditore di auto di lusso Bernie Moreno è riuscito a strappare il posto al senatore Sherrod Brown, il primo dem in carica a cadere. Poi è stata la volta del Nebraska, con la senatrice in carica Deb Fischer che ha sconfitto l’indipendente Dan Osborn.
Infine il Montana, dove il democratico Jon Tester, in carica da tre mandati, ha perso contro il trumpiano Tim Sheehy, un ricco ex Navy Seal noto per i suoi commenti razzisti contro i nativi americani.
Sono riusciti a mantenere il loro posto Ted Cruz in Texas e Rick Scott in Florida, nonostante gli sforzi dei candidati democratici.
Alla fine il Grand old party è salito a 52 seggi, per avere la maggioranza ne bastano 50, con buone chance di aumentare il vantaggio nelle prossime ore. Unica consolazione per i democratici l’elezione in Delaware della prima afroamericana, Lisa Blunt Rochester.
Quanto alla Camera la situazione non è ancora definita ma i repubblicani sono avanti.
Nel Grand old party hanno mantenuto il seggio lo speaker Mike Johnson, eletto in Louisiana e ringraziato dal presidente eletto come artefice di questo straordinario successo a Capitol Hill, e il controverso trumpiano Matt Gaetz; tra i dem per ora Nancy Pelosi e Alexandria Ocasio-Cortez.
Le prossime ore saranno cruciali, con entrambi i partiti in grado di ribaltare una manciata di seggi, rendendo la battaglia per il controllo della Camera una vera e propria scommessa.
Da una parte i democratici sono sulla buona strada per conquistare diverse posizioni a New York, dall’altra i repubblicani sono avviati a strapparne alcuni negli Stati del Blue Wall di Pennsylvania e Michigan.
In queste ore drammatiche per i dem, il partito si aggrappa alla House come ultimo baluardo, la sottile linea blu contro uno tsunami rosso.
ANSA