CRONACA

Beko Europe annuncia 1.935 esuberi. No del Mimit

Chiusi 2 siti in Italia. Governatore, 'dobbiamo concentrarci su economia reale'

Si temevano cattive notizie dall’incontro al Mimit.

E la doccia fredda è arrivata: Beko Europe, l’ex Whirpool diventata di proprietà della multinazionale turca Arcelik appena lo scorso aprile, ridimensiona la sua presenza in Italia dichiarando 1.935 esuberi su 4.440 occupati e chiudendo la fabbrica di congelatori a Siena e lo stabilimento di lavatrici di Comunanza (Ascoli Piceno).

Ridimensionamento poi del sito di Cassinetta (Varese), chiusura della ricerca e sviluppo di Fabriano e più in generale tagli in tutti i siti e gli uffici italiani.

Il piano, definito dai sindacalisti di “dismissione”, “predatorio”, “socialmente brutale”, è stato illustrato al tavolo a cui ha preso parte, con i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni locali, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa Fausta Bergamotto che ha poi dichiarato di non poterlo accettare: “Faremo rispettare il golden power, che per noi significa tutelare l’occupazione”.

E ancora: “Non accetteremo conclusioni che non siano condivise con le organizzazioni sindacali”, “eserciteremo ogni tipo di azione possibile affinché la proprietà cambi strategia e, se necessario, ricorreremo anche all’azionista di riferimento di Beko Europe per chiedere il rispetto degli interessi del nostro Paese”.

“Il Governo deve esercitare subito quel golden power che nei mesi scorsi si è vantato di avere inserito a protezione dei lavoratori nella fase di cessione di Whirlpool Emea a Beko e che non si comprende bene che funzione abbia in termini di deterrenza contro i licenziamenti”, la presa di posizione congiunta di Fim, Fiom, Uilm, Uglm, che hanno inoltre dichiarato “immediatamente lo stato di mobilitazione in tutti gli stabilimenti”, con iniziative da decidersi a livello territoriale.

A Siena i lavoratori, già in presidio davanti alla fabbrica, si riuniranno nelle prossime ore in assemblea per decidere il da farsi: al vaglio ci sarebbe anche l’occupazione dello stabilimento.

In mattinata anche un incontro con il sindaco di Siena Nicoletta Fabio che ha commentato: “La decisione di Beko Europe è inaccettabile”, una “notizia drammatica” che da un lato però pone anche “fine a un teatrino di decenni”.

“Su Beko Europe mattanza sociale con il governo irrilevante” le parole invece di alcuni parlamentari del Pd.

Nello specifico, il piano di Beko, spiegano i sindacati, prevede le chiusure entro fine 2025 di Siena e Comunanza, “con la progressiva cessazione delle produzioni.

A Cassinetta il piano prevede solo 3 linee produttive sulle attuali 5 di frigoriferi con 541 esuberi.

A Melano gli esuberi sarebbero 66, a Siena 290, a Comunanza 320, a Carinaro 40, inoltre 198 sono nella ricerca e sviluppo, 98 nel commerciale Italia, 19 nel commerciale Medio Oriente e Africa, 363 nelle funzioni regionali”. Il tavolo al Mimit, dopo la sospensione chiesta oggi dai sindacati, è stato riaggiornato al 10 dicembre.

ANSA

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