Aziende sanitarie, Cifarelli: “Bilanci in deficit cronico”
Il Presidente della II Ccp: “È sempre più urgente la necessità di un nuovo piano sanitario regionale che possa strutturalmente affrontare il tema dell’offerta e della qualità della sanità lucana”
Dopo le Audizioni dei Direttori generali delle aziende sanitarie lucane in seconda Commissione consiliare, il presidente Roberto Cifarelli afferma che: “I bilanci preventivi delle aziende sanitarie del 2024 sono in cronico deficit”.
“Le audizioni dei Direttori generali delle aziende sanitarie lucane in seconda Commissione consiliare del Consiglio regionale per discutere dei bilanci preventivi del 2024 è stata l’occasione per appurare il debito consolidato del 2023 e quanto previsto per l’anno in corso”.
È quanto dichiara il presidente della seconda Commissione, Roberto Cifarelli.
“Da quanto riferito sia dal Direttore generale Tripaldi che dai Dg delle Aziende intervenuti – prosegue il Consigliere regionale – il deficit 2024 delle aziende Sanitarie lucane si aggira intorno ai 36 milioni di euro.
Il dato mette in evidenza una situazione economica finanziaria della sanità lucana sostanzialmente in deficit cronico.
Ricordiamo che l’anno scorso furono necessari circa 50 milioni di euro per ripianare il debito delle aziende sanitarie, fondi distratti destinati dal sistema delle imprese per il rilancio delle attività produttive lucane e che invece sono stati utilizzati per ripianare il buco di bilancio delle aziende sanitarie”.
“La questione del decifit di bilancio ormai cronico delle aziende sanitarie lucane – evidenzia l’esponente del Pd – fa il paio con una organizzazione dei servizi sanitari che, nonostante lo sforzo delle singole direzioni strategiche delle aziende, non viene percepita dai cittadini lucani come adeguata, al punto che si preferisce sempre di più curarsi fuori regione.
Il patrimonio umano rappresentato dai medici, dirigenti sanitari, infermieri e le altre professioni sanitarie è il punto vero di ripartenza se vogliamo invertire il paradigma di una sanità lucana involuta e troppo spesso screditata”.
“Se l’anno scorso – conclude Cifarelli – Bardi ha ripianato il buco in sanità togliendo risorse al sistema delle imprese e quindi allo sviluppo ed al lavoro, quest’anno da dove saranno recuperate le somme per ripianare i bilanci in perdita delle aziende sanitarie lucane?
È sempre più urgente la necessità di un nuovo piano sanitario regionale che possa strutturalmente affrontare il tema dell’offerta e della qualità della sanità lucana in un quadro di rinnovata unità regionale, indispensabile per la tutela della salute dei cittadini lucani”.