CRONACA

Media, il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sarà annunciato alle 22, 21 italiane

'Congiuntamente con Usa e Francia'. La tregua entrerà in vigore domani alle 9 italiane. Israele, riunione gabinetto sulla tregua già in corso. G7, 'sosteniamo l'accordo per il cessate il fuoco in Libano'

Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sarà annunciato poco dopo le 22, ora locale in Libano, congiuntamente da Stati Uniti e Francia .Lo riferisce la tv libanese al-Jadid.

Secondo al-Jadid anche il primo ministro libanese Najib Mikati annuncerà l’accordo di cessate il fuoco, esprimerà le sue osservazioni e approverà pubblicamente l’intesa.

Secondo una fonte del governo libanese, la tregua tra Hezbollah e Israele entrerà in vigore domani mattina alle 10 ora locale, un’ora in meno in Italia. Lo riferiscono i media libanesi.

La riunione di gabinetto israeliana per decidere sul cessate il fuoco con Hezbollah è iniziata prima del previsto, e la discussione è in corso da circa un’ora. Lo riferiscono i media locali.

Ai ministri è stato chiesto di mettere in conto un impegno fino alle 9 di sera poiché la discussione è impegnativa. I ministri di ultradestra infatti si oppongono alle tregua ritenendola “una resa”.

Mentre le amministrazioni delle cittadine del nord di Israele chiedono il proseguimento dei combattimenti dell’Idf contro Hezbollah ritenendo che la zona di confine con il Libano non sia stata completamente ripulita dalle infrastrutture terroristiche dell’organizzazione militare sciita, il che mina la sicurezza e il ritorno degli oltre 60mila sfollati israeliani. Intanto, temendo un’intensificazione degli attacchi da parte di Hezbollah in queste ore, le scuole del nord di Israele rimarranno chiuse anche domani e l’Idf ha emesso restrizioni nell’intera area.

Israele vuole “vendicarsi sui libanesi” prima del cessate il fuoco. Lo ha detto un deputato di Hezbollah a poche ore dall’annuncio di una tregua in Libano, mentre l’Idf continua a bombardare Beirut.

E’ di almeno un morto e 10 feriti il primo bilancio ufficiale degli ultimi raid israeliani nel cuore di Beirut, dove l’Idf ha colpito un palazzo che ospita sfollati.

Lo riferisce il ministero della Sanità libanese. Allo stesso tempo Israele ha condotto una serie di raid consecutivi contro la periferia sud della capitale libanese, roccaforte di Hezbollah, che secondo l’agenzia di stampa nazionale Ani sono i più violenti dall’inizio della guerra in Libano oltre due mesi fa.

Dieci attacchi israeliani in simultanea hanno colpito Beirut, dopo l’ordine di evacuazione dell’Idf, le forze armate israeliane, ai civili in una ventina di zone della periferia sud della capitale.

Lo riportano i media internazionali. L’agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito che un precedente attacco israeliano a Beirut “ha distrutto un edificio di quattro piani che ospitava sfollati”.

Gli ultimi attacchi israeliani nel quartiere di Dahyeh a Beirut sono stati “i più violenti e intensi dall’inizio della guerra”. Lo riferisce il media libanese al Mayadeen”, vicino a Hezbollah. Secondo al Mayadeen gli attacchi hanno causato gravi danni nell’area meridionale della capitale libanese, a poche ore dall’annuncio della tregua.

L’accordo di tregua che Israele dovrebbe accettare oggi prevede un cessate il fuoco iniziale di due mesi durante i quali le forze israeliane si ritirerebbero dal Libano e Hezbollah porrebbe fine alla sua presenza armata a sud del fiume Litani.

“Sosteniamo i negoziati in corso per un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hezbollah e la piena attuazione della risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

È il momento di concludere una soluzione diplomatica e accogliamo con favore gli sforzi compiuti in tal senso”.

Lo scrivono i ministri degli Esteri del G7 nel comunicato finale del vertice di Fuggi sottolineando il “ruolo svolto dalle Forze armate libanesi e dall’Unifil la cui posizione dovrebbe essere rafforzata”.

I ministri del G7 esprimono poi “profonda preoccupazione per i recenti attacchi” alla missione Onu in Libano: “Tutte le parti rispettino i loro obblighi per garantire la loro sicurezza”.

“Nell’esercizio del suo diritto di difendersi, Israele deve rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale in tutte le circostanze, incluso il diritto internazionale umanitario. Ribadiamo il nostro impegno nei confronti del diritto internazionale umanitario e rispetteremo i nostri rispettivi obblighi.

Sottolineiamo che non può esserci equivalenza tra il gruppo terroristico Hamas e lo Stato di Israele”. Lo si legge nella dichiarazione finale del G7 Esteri di Fiuggi in un chiaro riferimento alle discussioni chieste dall’Italia in merito ai mandati di arresto Cpi contro Netanyahu, Gallant e un capo di Hamas.

L’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell parlando con i media a margine del G7 Esteri di Fiuggi, questa mattina aveva incalzato il governo israeliano: “Dobbiamo raggiungere l’accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l’accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste”.

“Dobbiamo fermare il blocco degli aiuti umanitari a Gaza. Gli aiuti sono totalmente impediti dall’esercito israeliano, dobbiamo dire la verità, diamo un nome alle cose.

Non entrano più aiuti umanitari nel nord di Gaza, per questo ho detto ieri ai miei colleghi, agli arabi e agli europei se sia utile dire ancora belle parole.

Dobbiamo agire. Perché non mettiamo sul tavolo del Consiglio sicurezza Onu sugli aiuti umanitari per aiutare la popolazione? La soluzione due Stati arriverà dopo, qui parliamo di giorni e settimane.

La fame viene utilizzata come arma contro le persone completamente abbandonate” ha aggiunto Borrell.

La Protezione civile della Striscia di Gaza gestita da Hamas ha reso noto questa mattina che la notte scorsa 11 persone sono state uccise in attacchi israeliani in diverse parti del territorio palestinese.

ANSA

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