L’Autostrada del Sole in mostra, un racconto dell’Italia
La moderna Regina Viarum compie 60 anni, esposizione alla Gnam
Un viaggio lungo le trasformazioni culturali e sociali dell’Italia, il racconto di una visione, di un’impresa che ha segnato la memoria, e il presente, degli italiani, l’unificazione di fatto tra Nord e Sud del paese.
A sessant’anni dalla inaugurazione dell’opera, il ministero della Cultura e l’Archivio Storico Luce Cinecittà mettono in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, dal 4 dicembre fino al 28 febbraio 2025, la storia dell’Autostrada del Sole, dalla posa della prima pietra nel 1956 fino all’inaugurazione nel 1964.
Una mostra in cui c’è il presente, attraverso le fotografie di Luca Campigotto, Silvia Camporesi e Barbara Cannizzaro, che dialoga con le immagini storiche provenienti dall’Archivio Luce.
L’esposizione è parallela a quella in corso alla Gnam-C sul Futurismo e, spiega la direttrice della Galleria, Renata Cristina Mazzantini, si collega all’altra mostra che racconta anche l’eredità culturale del Movimento.
Soprattutto le unifica il focus non solo sull’innovazione ma sul concetto di “cambiamento e annullamento dello spazio e del tempo: cambia il ritmo della vita e con quello che ha fatto Autostrade per unire, per permettere uno scambio di merci, persone e idee, possiamo dire di essere di fronte ad un’impresa che possiamo definire artistica, perché è di opere e di ingegno che parliamo”.
La realizzazione dell’opera, completata in soli otto anni, in anticipo rispetto alle tempistiche previste, è ancora una testimonianza delle sfide ingegneristiche, economiche e organizzative affrontate e superate con successo.
Il viaggio, documentato con le foto in mostra, iniziò il 19 maggio 1956 a San Donato Milanese, alla presenza del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e si concluse il 4 ottobre 1964 a Firenze, con l’inaugurazione da parte del presidente del Consiglio Aldo Moro. E il cui progetto era stato addirittura esposto al Moma tanto era all’avanguardia.
Ma l’Autosole è stata anche un set di opere cinematografiche, di capolavori come Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica, premiato con l’Oscar, o documentari come Viadotto sull’Aglio di Carlo Nebiolo.
Tra le foto c’è anche la prima stazione di ristoro “a ponte” progettata da Angelo Bianchetti e la celebre Chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci, un capolavoro che interpreta la mobilità come metafora di incontro.
“Il lavoro del ministero della Cultura, dell’Archivio Storico Luce Cinecittà e dei fotografi e artisti coinvolti vuole celebrare il ricordo dell’intera narrazione storica che precede e rende quest’opera un eterno simbolo dell’unità nazionale” commenta la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni sottolineando anche il valore “sentimentale” del ricordo di viaggi che ciascuno di noi conserva nella memoria.
E infatti, osserva anche Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e curatrice della mostra, l’Autostrada del Sole è “un luogo che non abbiamo mai smesso di attraversare, ognuno con la propria sensibilità e il proprio sguardo.
La Mostra ripercorre quel viaggio dalla posa della prima pietra fino ad oggi, attraverso i volti dei passeggeri e conducenti, i paesaggi poetici e i monumenti che costeggiano la grande infrastruttura che ha unito l’Italia”.
Ma il racconto della nuova Regina Viarum è anche il racconto della nuova Italia, quella immortalata oggi dagli scatti dell’umanità in transito di Barbara Cannizzaro, dell’altra Italia da andare scoprire mossi dagli scorci regalati dal viaggio che ci mostra Silvia Camporesi e i “ritratti” quasi astratti dell’imponente infrastruttura messi a fuoco da Luca Campigotto.
ANSA