MUSICA

Torna il Concerto di Capodanno in Fenice in diretta tv su Rai1

Sul podio Daniel Harding, tra Beethoven e il melodramma

È attesissimo il tradizionale appuntamento con il Concerto di Capodanno in Fenice, che anche quest’anno sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1.

A dirigere la ventiduesima edizione dell’evento sarà Daniel Harding, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani – e i due solisti, il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro.

Il programma musicale si comporrà di due parti: una prima esclusivamente orchestrale con l’esecuzione della Sinfonia n.5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, e una seconda parte dedicata al melodramma, con una carrellata di arie e passi corali dal repertorio operistico più amato che si concluderà con “Va, pensiero, sull’ali dorate” dal Nabucco di Giuseppe Verdi, “Padre Augusto” dalla Turandot di Giacomo Puccini e con il brindisi “Libiam ne’ lieti calici” dalla Traviata di Verdi.

Questa seconda parte del programma sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai1 alle 12.20 del giorno di Capodanno e sarà poi riproposta in differita su Rai5 alle 17.45.

Il concerto al teatro La Fenice, in programma in quattro repliche domenica 29 dicembre 2024 ore 20.00; lunedì 30 dicembre ore 17.00; martedì 31 dicembre ore 16.00 e mercoledì 1 gennaio 2025 ore 11.15, sarà trasmesso in versione integrale su Rai Radio3 mercoledì 1 gennaio alle ore 20.30 e su Rai5 giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 21.15.

L’evento è realizzato in coproduzione con Rai Cultura e in collaborazione con Regione del Veneto. È previsto inoltre un live streaming per WDR, ART e BR che trasmetterà il concerto in tutto il resto del mondo. Intesa Sanpaolo è Main partner dell’intera programmazione del Teatro La Fenice.

Durante la diretta televisiva di Rai1, le immagini live del concerto saranno inframmezzate dalle coreografie ideate per l’occasione da Marcos Morau per gli artisti di Aterballetto.

I ballerini della compagnia fondata a Reggio Emilia nel 1977 danzeranno in luoghi cult di Venezia, ambientazioni e di grande fascino con l’augurio che possano essere di buon auspicio e buona fortuna per il nuovo anno.

La possibilità di danzare in questi luoghi e di effettuarvi le riprese televisive è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia, Vela e VeneziaUnica.

Il programma musicale si aprirà con la Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven (1770-1827), forse la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del compositore tedesco: con le quattro lapidarie note del celebre attacco, “il destino che batte alla porta” – come pare lo stesso Beethoven ebbe a dire -, è senz’altro la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano.

Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro di Bonn cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò intensamente soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi del 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un concerto tutto beethoveniano diretto dall’autore.

La seconda parte della scaletta proporrà una serie di brani amatissimi del repertorio lirico firmati Rossini, Leoncavallo, Puccini, Wolf-Ferrari, Bizet, Gounod e Verdi. Prenderà il via con la Sinfonia dalla Gazza ladra di Gioachino Rossini; per poi proporre il coro di Ruggero Leoncavallo tratto dai Pagliacci “Din, don, suona vespero”.

A seguire, due brani pucciniani, interpretati rispettivamente dal tenore e dal soprano: “Recondita armonia” dalla Tosca e “Donde lieta uscì” dalla Bohème. Seguiranno due brani strumentali: l’intermezzo dai Quatro rusteghi di Ermanno Wolf-Ferrari e la Farandole dalla seconda suite dell’Arlésienne di Georges Bizet.

Il programma proseguirà con due grandi classici del repertorio melodrammatico, ancora una volta interpretati dal soprano e dal tenore: “Je veux vivre dans le rêve” da Roméo et Juliette di Charles Gounod e “Nessun dorma” di Puccini.

E dopo la Danse bohème tratta dalla seconda suite della Carmen di Georges Bizet, proposta nell’arrangiamento di Ernest Guiraud, il finale sarà, come ormai consuetudine, con tre brani corali di grandissima presa: “Va, pensiero, sull’ali dorate” dal Nabucco di Verdi, “Padre augusto” dalla Turandot di Puccini e l’immancabile brindisi “Libiam ne’ lieti calici” di nuovo dalla Traviata.

ANSA

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