Piano Olivetti e Mattei, tutte le novità del decreto Cultura Le modifiche al provvedimento dopo il vaglio di Palazzo Chigi
Arriva il Piano Olivetti per le periferie e la cooperazione culturale con Africa e Mediterraneo e arrivano 44 milioni di euro per biblioteche, librerie ed editoria.
Ma, dopo l’esame in Consiglio dei ministri, saltano alcune norme della formulazione iniziale del decreto Cultura che ha ricevuto il via libera del governo nella previgilia di Natale.
Nello schema del provvedimento arrivato a Palazzo Chigi scompare la norma che prevedeva l’abolizione del divieto di pubblicità indiretta del gioco prevista dal decreto Dignità del 2018.
E scende, da due ad una, la struttura di missione che dal Collegio Romano dovrà sovrintendere alla realizzazione del piano Mattei e, in parte, di quello Olivetti per la cultura.
Il testo approvato in Cdm prima della vigilia di Natale prevede infatti che ci sarà una unica unità di missione ad occuparsi, insieme al ministero degli Esteri, di coordinare progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e organizzazioni internazionali africane, di promuovere il dialogo tra enti e istituzioni culturali anche Mediterraneo allargato e, allo stesso tempo, di sostenere i “progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno”.
La struttura del Mic, di nomina esterna ma alle dipendenze del gabinetto del ministro, sarà guidata da un dirigente generale e due sottoposti e da cinque unità di personale non dirigenziale individuate tra il personale di ruolo del dicastero o di altre amministrazioni, con un costo di 866mila euro l’anno, per 4 anni.
Inoltre al Dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia è istituita una posizione dirigenziale di livello generale con la funzione di supportare le attività inerenti alla collaborazione tra l’Italia e gli Stati del Continente africano, “con corrispondente incremento di una unità dirigenziale di livello generale della dotazione organica del predetto ministero”.
Scompare inoltre la società Ales dall’elenco delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, vale a dire quelle per le quali la legge prevede che possano “procedere direttamente e autonomamente all’acquisizione di forniture e servizi di importo non superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti”.
Ma vengono inserite nella nuova formulazione del decreto le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio con competenza sul territorio del capoluogo di regione.
Il provvedimento semplifica la vita degli organizzatori degli spettacoli dal vivo: almeno per quelli più piccoli, con un pubblico fino a 2mila persone, sarà sufficiente presentare una segnalazione certificata di inizio attività. Non è stata accolta invece dal governo la proposta di Assomusica di introdurre un credito d’imposta per gli organizzatori di spettacoli dal vivo.
Per i film viene introdotta la nuova segnalazione di pellicole “non adatte ai minori di anni 10”.
Vengono invece confermati i finanziamenti per biblioteche, librerie ed editoria: sono stati stanziati 44 milioni di euro per rafforzare il settore culturale, con 10 milioni indirizzati al sostegno del giornalismo cartaceo, ma non digitale.
Una prima bozza del decreto conteneva anche 10 milioni di euro di stanziamenti per la valorizzazione della via Appia che sono stati accantonati, mentre sono apparsi 500mila euro per il 2025 da destinarsi alla Fondazione museo di fotografia contemporanea.
Il decreto consentirà inoltre la celebrazione del 25/o anniversario della Convenzione europea sul paesaggio e garantisce il sostegno ad alcuni istituti storici e di ricerca.
Potenziata e rinominata anche la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali. Il provvedimento, infine, conferma l’impignorabilità dei fondi destinati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
ANSA