CRONACA

Più di un quarto delle imprese del Materano – quasi 5mila su un totale di poco più di 19mila – sono dirette da donne

Più di un quarto delle imprese del Materano – quasi 5mila su un totale di poco più di 19mila – sono dirette da donne: una tendenza consolidata che accanto agli elementi positivi presenta criticità da superare nel nuovo anno.

Così Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera e componente dell’Esecutivo nazionale,  che aggiunge: i dati ci raccontano di imprenditrici resilienti capaci di mettere a punto risultati positivi anche nell’era dell’incertezza.

Donne che generano valore per sé, per la società e per le persone. Tuttavia, nonostante l’impegno e i notevoli obiettivi raggiunti finora sul lavoro, come nella vita in generale, c’è ancora molto da fare per accorciare le distanze dai colleghi e competere in modo equo nel mondo di oggi e di domani.

Per Gentile “serve una svolta nelle politiche per accompagnare l’impegno femminile in economia. Il sostegno alle imprese delle donne deve essere un pilastro degli interventi pubblici per raggiungere l’empowerment femminile e contribuire così ad uno sviluppo equo e sostenibile.

Le imprenditrici e in generale le donne italiane ‘soffrono’ la bassa spesa pubblica per sostenere famiglie e giovani: siamo al 22° posto in Europa con appena l’1,4% di risorse dedicate a questo obiettivo. In pratica, a fronte di 12 euro per sanità e pensioni destinati ad anziani, soltanto 1 euro va alle famiglie e ai giovani.

Bisogna quindi potenziare il welfare e agire sulla leva della fiscalità. In particolare, chiediamo di prevedere la detraibilità delle spese sostenute dalle imprenditrici per servizi di assistenza domestica e familiare a supporto dei lavori di cura e di conciliazione vita-lavoro.

Altrettanto importanti misure nel campo dell’istruzione, favorendo l’accesso delle giovani all’acquisizione di competenze STEM, linguistiche e digitali e a interventi mirati a promuovere la cultura dell’impresa femminile, bisogna inoltre ancora lavorare sodo per ridurre le diseguaglianze di genere.

Nel 2022 la spesa pubblica finalizzata a questo obiettivo, tra cui i fondi per l’imprenditorialità femminile, gli incentivi all’occupazione femminile e le misure di conciliazione vita-lavoro, risulta diminuita del 25,6% rispetto al 2021.

“Per tutto questo – aggiunge Gentile – Confartigianato continua a chiedere una svolta concreta nelle politiche per sostenere e incentivare l’impegno femminile nel settore produttivo che sia l’effetto di una auspicata svolta culturale da tanto tempo attesa”.

“Le speranze di recupero sono affidate all’aumento del 24,9% degli stanziamenti previsti per il triennio 2024-2026 e agli interventi del PNRR che però mostrano ritardi di attuazione, in particolare per quanto riguarda gli asili nido: soltanto il 14,1% dei progetti sono stati aggiudicati.

E – aggiunge – anche la conclusione del Bando Pnrr Piccoli Comuni con solo tre progetti lucani approvati è deludente perchè soprattutto nei piccoli comuni le donne hanno maggiori difficoltà a realizzare impresa, facendo i conti con la carenza di servizi alla famiglia e in primo luogo con lo spopolamento”.

Serve proprio questo: un cambio di prospettiva, che abbia un impatto concreto in grado di stimolare in maniera reale l’impegno femminile in economia.

Donne e Uomini insieme, perché solo all’interno di un contesto eterogeneo e plurale si possono individuare le migliori risposte che un mercato in continua evoluzione richiede.

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