Nuovi LEA: un tira e molla continuo
Contrordine, il Tar revoca la sospensiva. L'aggiornamento del tariffario resta in vigore fino all'udienza del 28 gennaio
L’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), atteso da oltre un quarto di secolo, continua a far discutere. Il nuovo tariffario, entrato in vigore il 30 dicembre, è stato subito sospeso dal Tar del Lazio in seguito a un ricorso presentato dalle associazioni che rappresentano i laboratori e le cliniche private.
Le associazioni hanno contestato l’entità delle nuove tariffe, sostenendo che sarebbero troppo basse e inferiori a quelle precedenti. Questa decisione ha rischiato di creare un caos nelle aziende sanitarie, mettendo a rischio il regolare funzionamento dei sistemi di prenotazione.
Fortunatamente, il Tar ha poi ribaltato la sua decisione, consentendo l’applicazione delle nuove tariffe. Questo significa che i nuovi LEA sono ora operativi su tutto il territorio nazionale, garantendo un’assistenza più omogenea ai cittadini.
Cosa cambia con i nuovi LEA?
- Maggiore copertura: Vengono introdotte nuove patologie tra cui endometriosi, celiachia, disturbi alimentari e viene facilitato l’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
- Più fondi: Il governo ha stanziato 550 milioni di euro in più per aggiornare oltre 1100 tariffe, garantendo un finanziamento più adeguato alle prestazioni.
- Riduzione delle disuguaglianze: L’obiettivo è quello di colmare le differenze assistenziali esistenti tra le diverse regioni italiane.
Nonostante questi progressi, permangono delle criticità. Ben 12 regioni su 20 non sono ancora in grado di garantire pienamente i LEA, con la Basilicata che presenta uno dei tassi più alti di rinuncia alle cure. Questo dato allarma e sottolinea la necessità di ulteriori interventi per migliorare l’organizzazione dei servizi sanitari e garantire l’accessibilità alle cure a tutti i cittadini.
L’iter dei nuovi LEA è stato tortuoso, ma si è finalmente arrivati a un punto di svolta. Ora la sfida è quella di attuare efficacemente le nuove disposizioni e di garantire che tutti i cittadini possano beneficiare dei servizi sanitari previsti.
R.P