Successo per l’olio evo: da Oprol non archiviare in fretta annata complicata
I risultati dell’indagine di Coop Alleanza 3.0 secondo i quali l’olio preferito dagli italiani è l’extravergine d’oliva, che acquistano preferibilmente prodotto in Italia, ci ripagano del lavoro di promozione che abbiamo fatto in tutto il 2024 e che continueremo a fare nel nuovo anno a tutela dell’olio evo e di quello “made in Basilicata”: così Paolo Colonna, presidente Oprol lucana – circa 3.000 soci, di cui circa 2.000 in provincia di Potenza e circa 1.000 in provincia di Matera, e oltre 2.200 oliveti –. Le preferenze di spesa si sono fortemente orientate sull’olio extravergine d’oliva 100% italiano: 5,548 milioni di bottiglie di olio extravergine d’oliva vendute nei negozi di Coop Alleanza 3.0. La fotografia del 2024 in tema di olio racconta anche di una nicchia: quella del condimento a base di olio extravergine di oliva. Quest’ultima sta diventando una tipologia di olio sempre più diffusa sul mercato, che permette abbinamenti originali e particolarmente gustosi, essendo particolarmente indicato per insaporire marinate di carne o pesce, bruschette, zuppe di legumi, formaggi a pasta dura oppure per insaporire ulteriormente una pizza o un piatto di pasta.
A fine 2024, Coop Alleanza 3.0 ha avviato una collaborazione volta a sensibilizzare i suoi soci e consumatori sull’importanza del sostegno alla ricerca che mira a verificare gli effetti benefici dell’olio extravergine di oliva (EVO) sud determinate patologie. L’iniziativa, che ha coinvolto quattro dei principali produttori di olio EVO nazionali, ha supportato le attività di due associazioni, Nefros-Ambiente APS e la Fondazione Italiana Fegato Onlus (FIF) e ha consentito di erogare a ciascuna delle due 10mila euro da destinare allo studio delle malattie epatiche e nefrologiche. Entrambi i partner condividono l’obiettivo di valorizzare l’olio EVO non solo come prodotto alimentare di eccellenza, ma anche come risorsa per la prevenzione di numerose patologie. Secondo studi condotti da Nefros-Ambiente, infatti, il consumo di olio EVO può migliorare la funzionalità renale nei pazienti affetti da malattie nefrologiche. La Fondazione Italiana Fegato aggiunge che l’olio EVO contribuisce alla prevenzione di patologie epatiche croniche e di tumori legati al metabolismo.
Ma – dice Colonna – sull’onda del successo dell’olio extravergine di oliva non archiviamo troppo in fretta l’annata 2024 complicata per gli olivicoltori lucani. Per questo insistiamo per un tavolo di confronto con le istituzioni per trovare opportunità e strumenti che possano rappresentare un momento di sollievo per il comparto. Oltre al riconoscimento dello stato di calamità a seguito del tracollo delle produzioni 2024, bisogna pensare e realizzare misure CSR adeguate finalizzate a soddisfare i fabbisogni delle aziende olivicole; emanare nuovi bandi come già fatto in un recente passato rivolti al mantenimento dell’attuale patrimonio olivicolo lucano e alla realizzazione di nuovi impianti. Il tutto in quadro di programmazione organico quale un piano olivicolo lucano che sia in sintonia con quello nazionale in fase di stesura. Si tratta anche di lavorare tanto sul potere di acquisto delle famiglie con una chiara capacità di spesa che deve aumentare anche per mantenere il livello remunerativo dei prodotti agricoli diversamente l’attenzione del consumatore sarà sempre più orientata per prodotti di minore qualità e non a marchio nazionale e locale.