Autonomia, per la Consulta inammissibile il referendum
Ammissibili gli altri cinque, tra cui quelli su cittadinanza agli extracomunitari e lavoro a termine. Zaia: chiarito ogni dubbio
La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni.
Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte costituzionale.
La Corte ha rilevato che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.
Per la Consulta “il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione”: ciò “non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”.
La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.
La Consulta ha dichiarato ammissibili i cinque referendum che riguardavano cittadinanza per gli extracomunitari, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine, responsabilità solidale del committente negli appalti.
Zaia: la Consulta chiarisce ogni dubbio sul percorso dell’autonomia
“Con questa nuova sentenza, la Corte costituzionale mette fine alla vicenda referendaria con l’assoluta imparzialità che deve esserle propria.
Questo pronunciamento contribuisce a chiarire ogni dubbio sul percorso dell’autonomia, che continuerà a svilupparsi nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di Unità nazionale, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà”.
E’ il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia, alla decisione della Consulta di non ritenere ammissibile il quesito referendario per l’abrogazione della Legge dell’autonomia differenziata.
ANSA