Stella Maris: prosegue impegno per la diagnosi
Dal 2017 al 2024, la Fondazione Stella Maris Mediterraneo ha operato in Basilicata in stretta collaborazione con le Aziende Sanitarie, per rafforzare, a Matera e a Chiaromonte, il suo ruolo di eccellenza nel campo della Neuropsichiatria Infantile .
Dal 2017 al 2024, la Fondazione Stella Maris Mediterraneo ha operato in Basilicata in stretta collaborazione con le Aziende Sanitarie, per rafforzare, a Matera e a Chiaromonte, il suo ruolo di eccellenza nel campo della Neuropsichiatria Infantile.
Grazie alla sua esperienza clinica e scientifica, la Fondazione ha promosso una duplice vocazione: integrare l’attività clinica di diagnosi, prevenzione e trattamento con una ricerca all’avanguardia.
Attraverso una solida rete di collaborazioni con l’IRCCS Stella Maris di Calambrone e importanti Università italiane, – si legge in un comunicato stampa – la Fondazione ha contribuito in modo significativo all’ampliamento delle conoscenze sui disturbi del neurosviluppo, con un focus particolare sui disturbi dello spettro autistico.
Nel periodo considerato (2017-2024) il totale delle diagnosi di disturbo dello spettro autistico effettuate dall’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile nella Regione Basilicata ha riguardato 556 pazienti, considerando le 264 diagnosi nella provincia di Matera e le 292 nella provincia di Potenza.
Sul piano assistenziale, il servizio rappresenta un punto di riferimento regionale e interregionale per tutte le patologie neuropsichiatriche con particolare riferimento alla sindrome dello spettro autistico.
Nello stesso periodo le attività cliniche presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera si sono svolte tramite ricoveri ospedalieri e un’intensa attività ambulatoriale, con il supporto di un team multidisciplinare formato da neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricità, educatori e infermieri.
Nonostante la carenza di personale, dovuta al difficile reperimento di specialisti in neuropsichiatria infantile, la qualità dei servizi è stata mantenuta attraverso una continua ottimizzazione delle risorse.
Questo ha portato a un adeguamento delle attività ospedaliere, con una media di 6-8 ricoveri settimanali, suddivisi tra ricoveri ordinari e Day Hospital, e a un cambiamento nella tipologia di ricoveri, con un bilanciamento tra ricoveri ordinari e Day Hospital negli ultimi anni.
L’attività ambulatoriale, che include prime visite, follow-up, prescrizioni e gestione di programmi terapeutici, ha registrato un significativo incremento del carico di lavoro, ma grazie all’impegno e alla dedizione del personale, è stata assicurata un’assistenza continua e di qualità.
Parallelamente, la ricerca ha avuto un ruolo fondamentale nel comprendere e trattare i disturbi del neurosviluppo, in particolare l’autismo. Sono stati condotti, in stretta collaborazione con il laboratorio di genetica dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, studi sulla caratterizzazione dei fenotipi clinici, sulle comorbidità e sulle differenze di genere, nonché sull’analisi dei biomarcatori biologici, con l’obiettivo di identificare potenziali indicatori precoci di autismo.
La riorganizzazione delle attività ha ottimizzato le risorse, mantenendo il livello di attività ambulatoriale e adeguando i ricoveri alle priorità dei pazienti.
La stretta sinergia tra Azienda sanitaria e Fondazione consentirà di collaborare a diversi progetti innovativiche permetteranno di di potenziare i servizi per i soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico.
Tra questi, sono previsti interventi altamente specialistici di assistenza sanitaria e sociosanitaria, come percorsi di Parent Training di gruppo, valutazioni multidimensionali con stesura di progetti di vita individualizzati, valutazioni specifiche per la comunicazione alternativa aumentativa e percorsi per incrementare le abilità sociali».
«I risultati raggiunti a Matera», spiega il presidente della Fondazione Mario Marra, «sono il frutto dello stretto legame tra l’Azienda Sanitaria e la Fondazione, un legame particolarmente rafforzato dall’attuale Direzione Generale, che consentirà di sviluppare nuove attività per far fronte ai crescenti e diversificati bisogni emergenti nel campo dei disturbi dello spettro autistico e, più in generale, nel settore della neuropsichiatria infantile».