POLITICA

Meloni in Arabia, focus su difesa e Piano Mattei A Gedda sul Vespucci, poi l’incontro con Mohammed Bin

Rafforzare la cooperazione, dalla Difesa ad altri settori strategici.

Si inquadra in questa strategia la missione di Giorgia Meloni in Arabia Saudita, dove domani, 25 febbraio, salirà a bordo dell’Amerigo Vespucci, lo storico veliero della Marina impegnato in un tour mondiale, e poi domenica ad Al’-Ula, città patrimonio dell’Unesco, incontrerà il principe Mohammed bin Salman, prima di spostarsi lunedì in Bahrein per un’altra breve visita ufficiale.

Gli archivi ricordano che da ministro del governo Berlusconi nel 2011 Meloni aderì alla mobilitazione per una saudita arrestata per aver pubblicato su Youtube un video che la ritraeva al volante, e poi anche all’opposizione ha usato spesso parole dure, commentando l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi o ad esempio quando nel 2021 dedicò “un pensiero a chi vive in quegli Stati dove l’omosessualità è considerata un reato”.

Da capo del governo ha scelto di impostare relazioni pragmatiche ,e ringraziando re Salman e l’erede al trono per gli auguri, appena insediata a Palazzo Chigi manifestò l’interesse alla “cooperazione in materia di sicurezza energetica, investimenti e diritti umani”.

I primi due capitoli sono fra i dossier centrali della missione in Arabia Saudita, inizialmente programmata in autunno e poi slittata. Ad Al’-Ula volerà anche una delegazione di imprenditori italiani, nonché manager di società partecipate.

E saranno firmate intese. Ci sarà anche Roberto Cingolani, l’amministratore delegato di Leonardo, che un anno fa ha siglato un memorandum di intesa con l’Arabia Saudita per opportunità di collaborazione nell’aerospazio e difesa, e si accinge a definire un accordo in materia di elicotteri.

Sullo sfondo c’è anche il concreto interesse dei sauditi a entrare a far parte del Gcap, il programma di Italia, Gran Bretagna e Giappone per la creazione di un nuovo caccia da combattimento: un avvicinamento su cui si starebbero facendo passi avanti.

Per Roma, Riad è un attore strategico nello scacchiere mediorientale: è condivisa la necessità di lavorare alla soluzione per due popoli e due Stati, e un dossier di comune preoccupazione è la libera navigazione del Mar Rosso, insidiata dagli Houthi.

Il rapporto con i sauditi è strategico per il governo anche sul fronte del Piano Mattei, e i due Paesi sono con India, Usa, Ue, Francia, Germania ed Emirati Arabi Uniti, coinvolti nel progetto di corridoio economico fra India, Medio Oriente ed Europa. Bin Salman, con la sua Vision 2030, punta a una diversificazione dell’economia saudita oltre il petrolio, e l’Italia vuole porsi come partner privilegiato del Regno in questo percorso.

Anche in questo senso, ad esempio, vanno il memorandum siglato nel 2023 tra i due governi per la promozione degli investimenti, e quello di una decina di giorni fa per rafforzare la cooperazione su transizione e sicurezza energetica.

ANSA

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