“Per restituire il sorriso ai più piccoli”, in Vaticano il summit dedicato ai diritti dei minori
Presentato in Sala Stampa vaticana l'evento del prossimo 3 febbraio che sarà aperto e chiuso da Papa Francesco. Tra i relatori anche Antonio Tajani, Mario Draghi, Lilliana Segre e l'ex vicepresidente Usa Al Gore, oltre al Grande imam di Al-Azhar e alla regina Rania di Giordania. Padre Fortunato: ogni giorno muoiono 14 mila giovani. Impagliazzo: sarà un "evento di speranza". Chiorazzo: proteggiamo "i germogli fragili". Cagnoli: particolare attenzione allo sfruttamento del lavoro minorile
Illustrare i problemi e proporre soluzioni per quel “germoglio fragile” che sono i bambini, in troppi casi costretti a vivere lontani dalla spensieratezza e “senza la luce della speranza”.
Questo lo spirito che anima il Summit Internazionale dedicato ai più piccoli, dal titolo “Amiamoli e Proteggiamoli”, presentato oggi, 28 gennaio, nella Sala Stampa della Santa Sede.
L’iniziativa, in programma il prossimo 3 febbraio presso il Palazzo Apostolico Vaticano, era stata annunciata da Papa Francesco durante l’udienza generale del 20 novembre scorso, data in cui è stato anche istituito il Comitato organizzativo.
Realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, rappresentata da Marco Impagliazzo, nuovamente eletto presidente, e con la cooperativa sociale Auxilium – il cui fondatore, Angelo Chiorazzo, è intervenuto alla presentazione – il Summit annovera tra i partecipanti anche rappresentanti del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini: il presidente, padre Enzo Fortunato, e il vicepresidente, Aldo Cagnoli.
Ogni giorno 14.000 bambini perdono la vita
Proprio padre Fortunato ha illustrato i due momenti principali dell’incontro, che si alternerà alla Giornata mondiale dei Bambini istituita anch’essa da Papa Bergoglio e celebrata ogni due anni.
Anzitutto la visita serale alla Cappella Sistina presso i Musei Vaticani, la sera di domenica 2 febbraio; poi, il giorno seguente, presso il Palazzo Apostolico, l’evento vero e proprio con i diversi panel nella Sala Clementina e nella Sala del Concistoro.
“Vorrei che immaginassimo di essere bambini in un campo profughi, o in una casa dove la fame è l’unica certezza”, ha dichiarato il francescano conventuale, sottolineando come, in un mondo dove ogni giorno 14 mila bambini perdono la vita, troppi crescono “senza la luce della speranza”.
I primi due panel saranno introdotti da Papa Francesco che sarà accolto da un gruppo di dieci bambini; da loro il Pontefice riceverà un messaggio a nome di tutti i coetanei.
Il Papa chiuderà anche il Summit. Nel tavolo di discussione sarà poi affrontato il tema dei “diritti dei bambini nel mondo moderno” e vi parteciperanno figure di rilievo come Rania al-Abdullah, regina consorte di Giordania, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e il Grande imam di Al-Azhar, Muhammad Ahmad al-Tayyeb.
Il secondo panel, incentrato sul “diritto del bambino all’accesso alle risorse”, avrà tra i partecipanti l’ex presidente del Consiglio italiano e della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il presidente della task force ONU sulla crisi del debito, Paolo Gentiloni, e Arif Husain, capo economista del World Food Programme.
Panel sul diritto all’educazione e alla famiglia
Durante il suo intervento, Marco Impagliazzo ha collocato il Summit nel contesto del Giubileo, definendolo un “evento di speranza”. Ha sottolineato come Papa Francesco desideri ascoltare i bambini e riflettere sulle risposte necessarie ai numerosi problemi che li affliggono. Il presidente della Comunità di Sant’Egidio ha evidenziato la necessità di rimettere al centro le “tensioni unitive nelle comunità internazionali.
Troppi bambini muoiono a causa della guerra, della violenza, dello sfruttamento sessuale e lavorativo”, ha dichiarato, aggiungendo che il Papa desidera “restituire un sorriso” ai piccoli segnati dalla sofferenza. Impagliazzo ha inoltre introdotto il panel dedicato al diritto all’educazione, al quale parteciperanno il rabbino David Rosen, special advisor dell’Abrahamic Family House, la senatrice a vita Liliana Segre e Megawati Sukarnoputri, ex presidente dell’Indonesia e membro dello Zayed Award for Human Fraternity.
Un’altra tavola rotonda riguarderà il diritto dei bambini alla famiglia, tema che sarà affrontato anche da Mariella Enoc, già presidente dell’Ospedale Bambino Gesù, insieme a Hans Michael Jebsen, presidente emerito e amministratore fiduciario dell’Asian Cultural Council Hong Kong. “La famiglia manca ai bambini, che oggi, purtroppo, emigrano prima dei padri”, ha osservato Enoc, sottolineando un fenomeno in netto contrasto con il passato.
160 milioni di minori lavorano “in condizioni drammatiche”
L’immagine dei 50 mila giovanissimi raccolti allo Stadio Olimpico di Roma in occasione dell’ultima Giornata Mondiale dei Bambini ha ispirato invece la riflessione di Angelo Chiorazzo. “Dio non è crudele, Dio coccola”, ha detto, citando Papa Francesco.
“Un grido viene dal cuore”, ha aggiunto, per adempiere al “sacro dovere di proteggere questo germoglio fragile”, riferendosi ai più piccoli, duramente colpiti da quello che ha definito “uno degli anni peggiori per loro”. Aldo Cagnoli, da parte sua, ha richiamato le linee guida indicate dal Pontefice per il Summit: “internazionalizzare il percorso”, con particolare attenzione alle donne e allo sfruttamento del lavoro minorile; quindi ha ricordato il recente rapporto Unicef, secondo il quale 160 milioni di minori lavorano “in condizioni drammatiche”.
Sempre Cagnoli ha posto l’accento sull’importanza del “discernimento”, ovvero la capacità di compiere scelte giuste, un valore che, come sottolineato dal Papa in una conversazione tra i due, si basa sul “senso di speranza e di pace che rimane dentro di noi”.
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano (VATICAN NEWS)