CULTURA E EVENTI

Il ciclone Benigni all’Ariston: ‘Orgogliosi di Mattarella’

Musk che vota Giorgia “che ci sarà per diversi anni”, Trump che per avere la Liguria minaccia i dazi sulle trofie al pesto, Carlo Conti che va come un treno ed è pronto per il ministero dei Trasporti e intanto ha fatto “il campo largo”.

E soprattutto la solidarietà a Mattarella, nel giorno dell’affondo di Mosca contro il presidente della Repubblica: “Non abbiamo mai sentito da lei una parola che non fosse di verità e di pace. Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lei, per la sua dignità e umanità”.

Roberto Benigni lascia ancora una volta il segno all’Ariston, il palco dal quale 25 anni fa lanciava il ‘Wojtylaccio’ e dove poi è tornato, negli anni, rileggendo il Cantico dei Cantici, l’Inno di Mameli, la Costituzione. Entra in scena dalla scala, accompagnando Carlo Conti. “È un sogno averlo con noi”, dice raggiante il direttore artistico.

“Il sogno è mio, è tutto mio, non perdo una parola di quello che fai, sei dappertutto, su Rai1, Rai2, Rai3, nelle interviste, nei tg, se mettete Rai2 c’è Conti che conduce in diretta due programmi contemporaneamente.

Il Festival è magnifico, tutti parlano solo del festival. Carlo, hai fermato l’Italia, dovresti fare il ministro dei trasporti.

Lo faresti in maniera straordinaria”, dice lanciando la prima stoccata a Matteo Salvini. Ma l’ironia si fa subito bipartisan: “Hai chiamato tutti: dalla Clerici a Gerry Scotti da Mediaset. Tu sì che hai fatto il campo largo…”.

Nel festival della normalizzazione, che ha ripulito i rapper trasgressivi e silenziato i monologhi divisivi, non c’è spazio per la politica: “Ho visto Marcella Bella, le ho detto Bella ciao, è successo un casino! Per par condicio ho dovuto salutare anche i Neri per Caso”, dice tra gli applausi.

E poi: “Sai chi ci sta guardando? Elon Musk. È interessatissimo all’Italia, figurati se non vede Sanremo. Gli interessa proprio.

Su X ha già votato per il vincitore: Giorgia. C’era anche l’anno scorso e l’anno prima, e dai retta a me, ci sarà per diversi anni.

Ci sarà per un po’ di tempo, te lo dico io che mi intendo di musica”. Musk e Giorgia, insiste Benigni in una raffica di gag e batture scherzando sull’amicizia con la premier Meloni, “sono innamorati, sono capaci di sposarsi, vanno a fare il viaggio di nozze su Marte. Musk è potente, ricchissimo, vuole conquistare l’Italia, sta preparando la marcia su Roma, al grido di ‘o Roma o Marte’.

“Ma non solo lui, Trump segue Sanremo, lo vuole rifare grande, lo segue da Mar-a-Lago, vuole Vasco Rossi, Mina, Celentano, ‘make Sanremo great again’. Vuole tutta la Liguria, dopo la Groenlandia, come 53/o stato degli Usa. Ha detto: o la Liguria lo accetta, o metto un dazio del 200% sulle trofie al pesto”.

Noi italiani, continua l’attore e regista, “siamo il popolo più bello del mondo, siamo unici, però abbiamo anche qualche difetto in politica, abbiamo la brutta abitudine salire sul carro del vincitore.

Ora ha vinto la destra, vedete quante persone dichiaratamente di sinistra si sono buttate a destra: a noi di Fratelli d’Italia, a me e a Ignazio, questo non piace”.

Nella serata dei duetti, accenna in coppia con Conti un pezzetto del celebre e scandaloso Inno del Corpo Sciolto: “Se canta Lucio Corsi con Topo Gigio possiamo cantare io e te”, e lancia il televoto.

La notizia che annuncia Conti è il ritorno del premio Oscar in Rai, il 19 marzo con Il Sogno, su Rai1: “Sarà uno show pieno di stupore, di sorprese.

Ci metterò tutta la mia gioia, il mio sentimento. Uno spettacolo di verità e bellezza. Si parlerà di noi, dell’Europa, del mondo: della nostra vita. Si parlerà delle nostre aspirazioni e soprattutto dei nostri sogni. E io sono un grande sognatore.

Come diceva il grande poeta, i grandi sognatori non sognano mai da soli, e allora sogneremo tutti insieme”, si entusiasma Benigni.

In chiusura, le parole di affetto e di sostegno per Mattarella, che due anni fa spettatore d’eccezione del suo show sulla Costituzione: “Si commosse, si divertì e commuovere il presidente è un’emozione che ti entra dentro il corpo e l’anima, perché è una persona straordinaria. Presidente, siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo, non abbiamo mai sentito uscire da lei una parola che non fosse di verità e di pace.

Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lei, per la sua dignità e umanità”. “A lei tutta la solidarietà del popolo italiano”, gli fa eco Conti. Parole che suggellano il festival più ecumenico di sempre.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio