Usc: le istituzioni competenti assumano le proprie responsabilità e agiscano con tempestività

Dopo l’incontro con l’ASP, come prevedibile limitato a un’analisi tecnico-giuridica, è evidente che la soluzione di questa vicenda richiede un intervento politico a livello regionale.
Lo evidenziauna nota dell’Usc (Unione Sanità Convenzionata). Il Direttore Generale Maraldo, infatti, non possiede le attribuzioni né i poteri necessari per risolvere il problema, poiché, sebbene l’azienda sanitaria locale abbia autonomia gestionale e non è gerarchicamente subordinata all’amministrazione regionale, non può assumere decisioni di governo politico.
Non ci aspettavamo, dunque, risposte risolutive da questo incontro, e quindi – sottolia la nota Usc – resta la necessità tutta intera di un’azione concreta da parte della Regione.
Da tempo attendiamo una convocazione da parte dell’Assessore competente, che purtroppo non è ancora pervenuta. Pur continuando a sperare in un confronto costruttivo, è ormai chiaro che la sede giusta per affrontare questa criticità sia il Consiglio regionale.
Occorre ripartire dal primo incontro avuto con i Presidenti dei gruppi consiliari, nel quale è emersa la condivisione unanime sulla necessità di un intervento riparatore urgente.
In quell’occasione, il contributo del capogruppo Michele Napoli è stato determinante: con una disamina puntuale e autorevole, ha evidenziato in modo chiaro l’assurdità delle delibere regionali che hanno ispirato l’iniziativa dell’ASP.
Grazie alla sua analisi approfondita e alla forza delle argomentazioni, Napoli aveva già catalizzato l’attenzione dei presenti, mettendo in luce la gravità della situazione e l’urgenza di un’azione immediata.
A seguito del suo intervento, anche i consiglieri Casino, Morea, Lacorazza, Cifarelli e Bochicchio avevano espresso un consenso unanime, confermando la necessità di una risposta politica chiara e tempestiva.
Per l’Usc ora, però, è il momento di tradurre questa consapevolezza in un’azione concreta. Il Consiglio regionale ha l’onere e l’onore di intervenire con urgenza per correggere questa distorsione burocratica, che rischia di compromettere la continuità e l’efficienza dei servizi sanitari.
Chiediamo quindi ai capigruppo e al presidente Pittella che la questione venga inserita con la massima priorità nell’agenda dei lavori consiliari, affinché si arrivi rapidamente a una soluzione normativa chiara e definitiva. L’obiettivo è garantire il corretto funzionamento delle attività sanitarie ed evitare che decisioni tecnocratiche, prive di buon senso, possano arrecare ulteriori danni ai pazienti e agli operatori del settore.
Il nostro impegno continuerà senza sosta fino a quando questa vicenda non troverà una soluzione definitiva. Confidiamo nel senso di responsabilità dei consiglieri regionali affinché si arrivi a una conclusione positiva, restituendo certezza e stabilità a un settore che merita risposte rapide ed efficaci.
Restiamo in attesa di sviluppi concreti e -afferma l’Usc – vigileremo affinché le istituzioni competenti assumano le proprie responsabilità e agiscano con tempestività.