CRONACA

“Matera: Polizia conclude indagini su idrocolonterapia abusiva”

La Polizia di Stato di Matera ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a un uomo di 65 anni residente ad Altamura (BA), accusato di aver commesso numerosi reati continuati, tra cui esercizio abusivo della professione, truffa aggravata, violenza sessuale aggravata e tentata violenza privata.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Matera sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Matera, hanno fatto luce su un’attività illegale che durava dal 2012 fino al 2023, durante la quale l’uomo, senza alcuna abilitazione o formazione professionale, ha effettuato prestazioni di idrocolonterapia, una tecnica che prevede il lavaggio del colon con l’utilizzo di attrezzature specializzate, in contesti che avrebbero dovuto essere sotto il controllo di personale medico qualificato.

Nel corso degli anni, almeno 11 persone sono state sottoposte a questi trattamenti, illuse dalla promessa di risolvere rapidamente i loro problemi di salute.

L’indagato, infatti, aveva fatto leva sulla sua presunta esperienza in medicina alternativa, presentandosi come un esperto che univa pratiche terapeutiche a percorsi filosofici e religiosi. Utilizzando questo approccio, l’uomo riusciva a convincere i clienti a sottoporsi a trattamenti di idrocolonterapia in cambio di un compenso elevato, talvolta anche per periodi molto lunghi, senza che vi fosse alcun beneficio reale.

In particolare, uno dei casi più gravi ha visto una donna, inizialmente trattata per problemi di salute, costretta a subire anche atti sessuali, ritenuti dall’indagato parte integrante del suo “percorso di guarigione”.

Dopo aver effettuato diverse sedute, la vittima veniva indotta a credere che questi atti fossero essenziali per il miglioramento del suo stato di salute.

Altra vicenda rilevante riguarda una paziente, che, spaventata dall’idea di sottoporsi a una nuova operazione a causa di un’infezione preesistente, veniva convinta a interrompere le cure mediche e ad affrontare ben 300 sedute di idrocolonterapia.

Quando, dopo aver pagato il trattamento, la madre della giovane comunicava all’indagato la decisione di non saldare l’ultimo pagamento per i trattamenti insoddisfacenti, l’uomo reagiva con minacce gravi.

Una delle famiglie più coinvolte, composta da padre, madre e due figli, ha versato una somma complessiva di 43 mila euro per trattamenti che non hanno portato alcun beneficio, lasciando i membri della famiglia delusi e danneggiati.

Nel corso della perquisizione condotta dalla Polizia, sono stati sequestrati numerosi dispositivi medici e materiali utilizzati per le sedute di idrocolonterapia, dimostrando l’ampia operazione illecita che l’uomo aveva messo in atto.

L’uomo ora dovrà rispondere delle accuse mosse contro di lui, che spaziano dall’esercizio abusivo della professione medica alla truffa, fino alla violenza sessuale e alle minacce. Le indagini continuano per fare luce su eventuali altre vittime.

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