Von der Leyen: ‘Giorni decisivi per l’Europa’. Meloni: ‘Puntare su risorse Ue per la difesa

Il summit comincia con l’Ucraina, poi competitività e difesa
I 27 attaccano il Consiglio Europeo ordinario di marzo, tradizionalmente dedicato ai temi economici, con il dibattito sull’Ucraina e l’intervento da remoto di Volodymyr Zelensky, che aggiornerà i leader sulla sua telefonata con Donald Trump.
In agenda poi è previsto il pranzo con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, seguito dallo scambio su competitività e difesa (al primo punto prenderà parte anche il capo della Bce, Christine Lagarde).
A chiudere la migrazione – non ci si aspetta molto, se non una presa d’atto del lavoro in corso – e poi, a cena, un primo dibattito orientativo sul nuovo bilancio Ue, dato che la Commissione sarà chiamata a presentare proposte questa estate. L’agenda è fitta e dunque non si esclude che il vertice possa continuare anche domani.
Kallas: ‘Appoggio a Kiev nei fatti, non solo nelle parole'”Oggi discutiamo di cosa fare di più per noi sulla difesa ma anche per l’Ucraina.
Se non riusciamo a concordare l’aiuto militare per l’anno intero ho proposto di concentrarsi su quello che ci chiede Volodymyr Zelensky, ovvero le munizioni”.
Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al vertice Ue, commentando le resistenze di alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, al suo piano da 40 miliardi, rimodulato in 5 miliardi.
“Se ascoltiamo le dichiarazioni dei leader il sostegno all’Ucraina c’è, dovremmo dunque vederlo nei fatti e non solo nelle parole, sono fiduciosa”, ha aggiunto.
“Abbiamo proposto il criterio del reddito nazionale lordo, alcuni Paesi hanno fatto di più, altri hanno grandi economie e i numeri sono dunque importanti, allo stesso tempo ci sono preoccupazioni sui deficit di bilancio nella maggior parte dei Paesi europei e nell’iniziativa sul riarmo abbiamo proposto la clausola per dare più spazio fiscale, per dare l’opportunità agli Stati membri di fare di più”, ha sottolineato Kallas, a proposito delle resistenze riscontrate in alcuni Paesi, come Francia e Italia, al suo piano da 40 miliardi di aiuti militari a Kiev.
“Ma il tema resta e per ogni Paese c’è la questione della politica interna, la comprensione dell’opinione pubblica su ciò che va fatto, ed è differente in ogni Stato membro”.
Von der Leyen: ‘Sono giorni decisivi per l’Europa’
“Sono giorni decisivi per l’Europa, abbiamo un ordine del giorno fitto. Naturalmente discuteremo come l’Ucraina può arrivare finalmente a una pace giusta e duratura”. Lo ha detto al presidente della Commissione Ursula von der Leyen a margine del summit del Ppe che ha preceduto il vertice dei 27.
Tusk: ‘Il piano di riarmo Ue è il più importante degli ultimi decenni’
Il vertice dei leader europei servirà a “finalizzare la prima fase del progetto europeo (Rearm Europe) che è probabilmente il più importante degli ultimi decenni” che renderà l’Europa “sicura, armata e unita contro la minaccia russa”. Lo ha dichiarato il premier polacco Donald Tusk parlando da Varsavia ai cronisti.
Il primo ministro ha detto di aver dovuto “convincere molti partner in Europa che la sicurezza dell’intero continente dipende in larga misura da quanto sarà sicuro il confine tra Europa, Russia e Bielorussia”.
“Ciò – ha aggiunto – significa una responsabilità europea comune, anche finanziaria, per la costruzione delle infrastrutture ai nostri confini”.
Mitsotakis: ‘L’Ue apra anche al debito comune per la difesa’
I contenuti del Libro bianco sulla difesa della Commissione Ue rappresentano “un passo molto importante nella giusta direzione”, ma l’Ue deve essere “più ambiziosa: penso che dobbiamo discutere seriamente la possibilità di uno strumento di prestito congiunto che offra anche sovvenzioni agli Stati membri e che permetta di prendere decisioni di investimento nel settore della difesa”.
Lo ha detto il premier greco Kyriakos Mītsotakīs al suo arrivo al vertice Ue. “Da tempo sostengo la necessità di dare maggiore flessibilità fiscale agli Stati membri per spendere di più nella difesa.
Vedo che questo aspetto è stato incluso nel Libro bianco”, ha aggiunto in riferimento allo scorporo delle spese per la difesa dalle regole del Patto di stabilità previsto da Bruxelles.
Sanchez: ‘Il termine riarmo non mi piace, Ue usi il suo soft power’
“Devo dire che il termine ‘riarmo’ non mi piace affatto, non lo condivido. Dobbiamo parlare in modo diverso, rivolgerci ai nostri cittadini in modo diverso quando parliamo della necessità di migliorare la sicurezza e le capacità di difesa dell’Ue”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles.
“L’Unione europea è un progetto politico di soft power”, ha motivato. “Anche noi abbiamo il dovere di usare un hard power, ma penso che sia molto, molto importante sottolineare i nostri punti di forza quando si tratta di soft power”.
Questa “l’obiezione principale” del premier spagnolo al piano ReArm Eu della Commissione europea. Ha poi assicurato che Madrid resta “molto impegnata non solo ad aumentare la nostra spesa per la difesa, ma anche ad avere questo angolo di sicurezza”. “E’ importante tenere conto che le sfide che affrontiamo nel vicinato meridionale sono un po’ diverse da quelle che affronta il fianco orientale”, ha puntualizzato.
Metsola: ‘I prossimi mesi saranno cruciali per definire la linea dell’Ue’
L’Unione europea deve essere “più forte, i nostri cittadini si devono sentire più al sicuro e dobbiamo semplificare le cose”. Questo il messaggio che la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha recapitato al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles.
Sull’Ucraina “dobbiamo mandare messaggi chiari sul fatto che mobiliteremo risorse sulle cose che abbiamo promesso e sul fatto che non abbiamo fatto passi indietro su cosa significa la pace”.
Per farlo – ha aggiunto la presidente dell’Eurocamera – “dobbiamo rafforzare la nostra economia, l’accesso ai capitali deve essere più facile. Spetta a noi, abbiamo gli strumenti per farlo”.
All’Eurocamera è stato avviato “il dibattito sul prossimo bilancio Ue a lungo termine, i cittadini vogliono sapere in che modo le risorse saranno spese e che queste risorse determineranno la direzione che l’Ue prenderà. I prossimi mesi saranno cruciali per definire la direzione che prenderà l’Ue”, ha concluso.
Meloni a von der Leyen, ‘su difesa puntare su risorse Ue’
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il colloquio ha consentito di approfondire i temi del summit Ue, a partire dal rilancio della competitività e dal rafforzamento della difesa in tutti i suoi ambiti, concentrandosi in sul finanziamento degli investimenti.
A questo riguardo, Meloni ha ribadito la necessità di porre l’accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello InvestEu, come proposto da parte italiana, e su strumenti europei davvero comuni che non pesino direttamente sul debito degli Stati.
Orban: ‘L’espansione della Nato a Est è una avventura irresponsabile’
In occasione del vertice Ue, il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha dichiarato che l’Unione Europea oggi è un “leone senza denti”, priva di mezzi e di forza autonoma.
Secondo il premier, Bruxelles ha preso strategicamente le distanze da Washington: “l’Ue, insieme agli americani, è impegnata a estendere i confini della Nato fino alla Russia. Tuttavia, gli americani ora si rendono conto che si è trattato di un’avventura irresponsabile, mentre l’Europa si aggrappa ancora a questa strategia”.
Parlando dell’adesione dell’Ucraina all’Ue, Orban ha detto di non essere l’unico in Europa ad avere perplessità. “Quando bisogna parlare francamente, solo l’Ungheria si oppone all’adesione dell’Ucraina all’Ue, ma nel corridoio siamo in molti”, ha detto, ribadendo che si opporrà all’avanzamento di Kiev almeno finché gli ungheresi non si saranno pronunciati nella consultazione nazionale.