Ministro Nordio rilancia sulle sanzioni alle toghe, l’Anm condanna
Gasparri: il ministro vuole ripristinare l'ordine. Al voto la mozione di sfiducia

Torna di attualità l’ipotesi di una stretta sulle sanzioni disciplinari nei confronti di magistrati che tengono comportamenti che “ancorché legittimi” possono “compromettere il decoro del magistrato” o della stessa istituzione e la sua terzietà.
Il concetto è, infatti, contenuto in una risposta del ministro Carlo Nordio a una serie di interrogazioni del capogruppo azzurro in Senato Maurizio Gasparri.
Da via Arenula si specifica che non ci sarebbe l’intenzione di un intervento in questo senso a stretto giro. Ma tant’è.
La notizia, riportata da due quotidiani, manda in fibrillazione le toghe e provoca una dura reazione delle opposizioni. Il tutto in un clima di rapporti che restano comunque complicati tra il governo e i magistrati.
C’è “stupore e amarezza”, per le notizia, fa sapere il presidente dell’Anm Cesare Parodi: “verrebbe a costituire un inquietante monito – aggiunge – rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane e della vita di relazione dei magistrati”. Una presa di posizione che Gasparri dice di “leggere con commiserazione”.
“Purtroppo per loro – attacca – la Costituzione e la legge valgono anche per la magistratura, che si ritiene sciolta da ogni vincolo, ma tale non è”. Vogliono “tappare la bocca alla magistratura”, commenta da Avs la capogruppo alla Camera Luana Zanella che aggiunge di ritenere per questo “comprensibile l’amarezza espressa dall’Anm alla quale va la nostra solidarietà”.
D’altra parte l’idea di mettere mano al regime disciplinare era già stata presa in considerazione dall’esecutivo durante la scrittura dell’ultimo decreto in materia di giustizia. Ma era poi stata stralciata.
La norma, ribattezzata dall’opposizione “bavaglio”, presente in una bozza del testo prevedeva l’avvio dell’azione disciplinare per i magistrati che non si astengono dai procedimenti “quando sussistono gravi ragioni di convenienza” ed era stata fortemente criticata dalle toghe.
Intanto, evidenzia però Gasparri, “le risposte alle interrogazioni sono dettagliate e ci fanno capire come il ministro Nordio finalmente voglia ripristinare la legge e l’ordine all’interno della magistratura, dove l’attività comiziale, politica e partitica ha travolto ogni principio”.
In uno dei testi, per altro, si fa riferimento al “fermo intendimento” del governo di “mettere mano al novero degli illeciti disciplinari” e questo in attuazione dell’articolo 4 della riforma costituzionale della separazione delle carriere.
Un testo ancora in seconda lettura al Senato e i cui provvedimenti conseguenti avrebbero, dunque, tempi lunghi. Ma la tensione con le toghe resta alta. Il tutto in una settimana che si prospetta delicata su questo fronte.
E’ previsto per giovedì, infatti, in Aula alla Camera, il voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni al ministro Nordio sul caso Almasri. Non c’è di fatto nessun margine per ipotizzare che il documento possa avere qualche chance di passare.
Ma, dopo le fibrillazioni che si sono registrate a Montecitorio nell’ultima settimana d’Aula, è prevedibile una nuova seduta ad alta tensione con le opposizioni per questa volta compatte.
ANSA