La presenza Cia-Agricoltori a “Agricoltura E’

Un’azienda agricola in miniatura con un campo arato e semi di mais a vista nei solchi, una piantagione di fragole e una di ortaggi, un prato e un microclima popolato da insetti e calamità naturali, ma anche una stazione meteo, sensori IoT per ottimizzare difesa, irrigazione e fertilizzazione, foto trappole per individuare le malattie e app per la raccolta meccanica.
La presenza ad “Agricoltura È”, di Cia-Agricoltura – con rappresentanti dalla Basilicata –per innovazione e proposta non è passata certamente inosservata.
Nello spazio verde, targato Cia, tre giornate di pura esperienza immersiva a misura di grandi e piccoli, per sperimentare dal vivo l’hi-tech dell’agricoltura, direttamente a contatto con la terra e i suoi frutti.
A disposizione di tutti gli ospiti, c’è stata la possibilità di diventare protagonisti dalla semina alla raccolta, attraverso giochi di ruolo e sfide, quiz e simulazioni fino alla gratificazione del risultato, premio compreso.
Lungo il percorso, pit stop con le nuove generazioni, per parlare di agricoltura e social con gli agrinfluencer, ma anche di innovazione digitale con il “Farming Simulator” grazie ai visori Meta Quest a cura della Fondazione Mondo Digitale. Perché “Agricoltura È” anche giovani per Cia che ha partecipato all’iniziativa, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni di imprenditori agricoli e la sua associazione dedicata Agia. Mentre insieme a Italia Olivicola, si sono tenute le masterclass gratuite dedicate all’olio EVO, tra le eccellenze agroalimentare Made in Italy.
“Dal cuore della Capitale, nei giorni che furono storici per la fondazione dell’Europa e che mettono al centro, con il Masaf, la visita del Commissario all’Agricoltura Ue, Christophe Hansen, portiamo all’attenzione di Bruxelles il vero pragmatismo del comparto che vuole sempre più giovani capofila e innovazione nei campi”, ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini
“Abbiamo urgenza -ha aggiunto Fini- di riportare al centro l’equità, su tutti i fronti, a tutela di chi fa vera agricoltura.
La grande sfida contro la crisi climatica e i suoi drammatici effetti, si gioca, infatti, anche sulla possibilità di avere accesso, ampio e in particolare nelle aree interne, alle soluzioni dell’innovazione tecnologica, come della ricerca scientifica, per l’agricoltura. Solo così è possibile ingaggiare i giovani e sostenere il ricambio generazionale”.
Il presidente di Cia ha poi precisato: “Stiamo facendo passi importanti, oggi il 41% delle aziende agricole adotta almeno una soluzione di Agricoltura 4.0 e l’84% delle imprese che le utilizza ha già usufruito di un incentivo.
La transizione digitale della filiera agroalimentare, come quella green, parte dai campi e l’obiettivo deve essere portare a fattore comune e agevolare le potenzialità di un mercato da 2 miliardi di euro, tanto vale solo in Italia l’hi-tech agricolo”.
Il commento di Cia Potenza-Matera: “Abbiamo messo in evidenza la voce degli agricoltori. I temi al centro del dibattito: filiere alimentari alternative, modelli economici e sociali che possano favorire la rigenerazione dei quartieri e aree interne.
Abbiamo presentato nuovi progetti e modelli di sviluppo, rispondendo alle esigenze dei territori, dei consumatori e dei piccoli agricoltori.
Sfide che possono essere affrontate e risolte se c’è volontà, idee innovative e progettualità. In merito alle aree interne, Cia ha apprezzato la volontà del vicepresidente Fitto di contrastarne l’abbandono e lo spopolamento con risorse e misure dedicate, attraverso la sinergia fra i fondi di coesione e le politiche agricole comunitarie, al fine di creare servizi per aumentare la qualità della vita in quelle zone.».