Reazione al Piano Liste d’Attesa della Regione Basilicata

L’Unione Sanità Convenzionata (USC) prende atto dell’approvazione, da parte della Giunta regionale della Basilicata, del nuovo Piano per la gestione delle Liste d’Attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.
L’iniziativa, che in verità non introduce nuovi limiti temporali (già previsti dalla normativa nazionale: 72 ore per urgenze, 10 giorni per prestazioni brevi, 30-60 giorni per le differibili, fino a 120 giorni per le programmabili), rappresenterebbe comunque un passo nella giusta direzione in termini di accessibilità, equità e trasparenza.
Tuttavia, in assenza di un’immediata definizione dei tetti di spesa 2025 basata su un censimento realistico dei fabbisogni assistenziali e della sottoscrizione di nuovi accordi ex art. 8-quinquies del D.Lgs. 502/1992, il Piano si rivela nei fatti inattuabile.
La previsione di estendere le attività alle ore serali e nei fine settimana è condivisibile, ma la domanda sorge spontanea: perché non è mai stata attuata prima?
La risposta è sotto gli occhi di tutti: non è sostenibile senza risorse dedicate, né indicazioni operative per la turnazione del personale e l’utilizzo delle infrastrutture. Manca un quadro programmatorio, economico e contrattuale solido e definito. In assenza di tali premesse, le strutture accreditate non sono nelle condizioni di garantire una pianificazione sostenibile né di contribuire realmente alla riduzione delle liste.
La conferma arriva dai dati: basti ricordare cosa è accaduto con il precedente piano per il recupero delle liste d’attesa, attivato solo a seguito dell’intervento del Ministro Schillaci. Dei circa 1,9 milioni di euro stanziati, quanti sono stati effettivamente impiegati per ridurre i tempi di attesa? I risultati parlano da soli.
L’USC richiama pertanto la Regione Basilicata e le Aziende Sanitarie Locali ad un coordinamento immediato e concreto, attraverso:
1. il recepimento operativo del fabbisogno assistenziale, con coerente assegnazione dei budget alle strutture;
2. la riattivazione del confronto sistematico con gli erogatori accreditati;
3. la sottoscrizione di un accordo quadro per il recupero delle liste di attesa, che eviti inutili complicazioni burocratiche e sia realisticamente attuabile.
Solo in questo modo il Piano potrà generare impatti reali e misurabili sulla salute dei cittadini lucani, evitando che si trasformi nell’ennesimo atto formale, scollegato dalla concreta capacità del sistema di erogare prestazioni nei tempi dovuti.
L’USC annuncia che nei prossimi giorni trasmetterà alla Regione, alle Aziende Sanitarie Locali e alla IV Commissione Consiliare un documento tecnico di osservazioni e proposte operative per l’integrazione dei Piani Aziendali di Gestione delle Liste d’Attesa – Annualità 2025.
L’Unione Sanità Convenzionata continua a restare disponibile sin da subito per un incontro operativo, volto a superare le attuali criticità e contribuire in modo proattivo all’attuazione efficace del Piano.
Ufficio Stampa – Unione Sanità Convenzionata (USC)