A Massimo Bottura premio Vinitaly Ristorazione d’eccellenza
Lo chef in fiera per l'Emilia Romagna. Tra ospiti Alberto Tomba

Il premio Vinitaly ‘Ristorazione d’eccellenza’ viene conferito allo chef e imprenditore modenese Massimo Bottura.
Ad annunciarlo è il presidente di Veronafiere Federico Bricolo all’inagurazione del 57/mo Vinitaly, a Veronafiere da oggi al 9 aprile.
Una nuova iniziativa di Veronafiere che quest’anno celebra lo chef patron dell’Osteria Francescana, Massimo Bottura.
Tra le motivazioni della designazione, ha precisato Bricolo, è che Bottura è stato due volte al vertice della classifica ‘The World’s 50 Best Restaurants’ e a 30 anni dalla sua apertura, Osteria Francescana ha scalato le vette dell’enogastronomia mondiale grazie ad una filosofia basata sul cibo come memoria e innovazione, le brigate come famiglia, l’inclusione come responsabilità sociale, le donne come forza trainante del cambiamento, l’ospitalità come gesto d’amore.
Proprio a Vinitaly Massimo Bottura e la Francescana Family festeggiano la ricorrenza dei 30 anni dell’Osteria più famosa al mondo con il ristorante ‘…Al Massimo’, realizzato con la Regione Emilia-Romagna all’interno del padiglione 1 e già con una lunga coda di prenotazioni. Tra gli ospiti di questa prima giornata lo sciatore-campione Alberto Tomba, a ricordare, ha detto Bricolo, che Verona è città olimpica in vista di Milano-Cortina.
Nel privé del ristorante ospitati anche i ministri dell’Agricoltura e sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Alessandro Giuli che hanno ricordato sia la recentissima designazione di Bottura a Maestro della cucina italiana, con conferimento del titolo a Palazzo Chigi, sia l’impegno sociale dell’imprenditore modenese con ‘Tortellante’ in favore dell’inserimento lavorativo dei giovani con autismo.
“La cultura – ha sottolineato Bottura – è l’ingrediente più importante per il cuoco del futuro: chi ha cultura riesce ad uscire dalla cucina per esprimere dei messaggi importanti.
Se non ce l’hai, sei un bocciolo. È fondamentale – ha aggiunto – spiegare ai giovani la cultura della terra, la cultura dell’alimentazione, della cultura dei libri spingendoli a prendere i volumi in mano, toccarli, leggerli Andare in profondità nelle cose. Sia se poi diventeranno filosofi, ricercatori sia se piegheranno un tortellino”.
ANSA