L’Europa rialza la testa, Borsa Milano accelera
Piazza Affari accelera in attesa dell'avvio degli scambi Usa. Wall Street apre positiva

Wall Street positiva dopo giorni di agitazione, Dj +3,59%
Wall Street apre positiva dopo giorni di agitazione dei mercati dovuta ai dazi di Donald Trump.
Il Dow Jones avanza del 3,59% a 39.330,16 punti, il Nasdaq guadagna il 3,72% a 16.183,39 punti e lo S&P 500 sale del 3,36% a 5.223,43 punti.
I dazi Ue in tre fasi, 15 aprile, 16 maggio e 1 dicembre
I controdazi dell’Ue per rispondere all’offensiva commerciale di Donald Trump scatteranno in tre fasi: il 15 aprile, il 16 maggio e il primo dicembre.
E’ quanto si legge nella bozza del documento – visionato dall’ANSA – che sarà al voto domani dai Paesi membri in sede di comitato tecnico in seno alla Commissione europea (in gergo, comitatologia). A seguito del voto dei Ventisette, Bruxelles notificherà entro il 15 aprile la decisione al Consiglio per gli scambi di merci dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto).
Borsa Milano accelera (+2,3%) in attesa di Wall Street
Piazza Affari accelera in attesa dell’avvio degli scambi Usa. L’indice Ftse Mib guadagna il 2,3% a 33.610 punti spinto da Leonardo (+7,98%%), Unipol (+6,37%), Mediolanum (+5,78%), Azimut (+4,89%) e Fineco (+4,69%). Rialzi anche per Buzzi (+4,44%), Saipem (+3,49%), Nexi (+3,41%), Moncler (+3,2%) e Generali (+3,07%), mentre cedono solo Stellantis (-1%) con la produzione in calo di quasi il 65% a Melfi nel 1/o trimestre secondo i sindacati ed Eni (-0,18%) , frenata dal greggio sui minimi da dicembre del 2021.
Ue, sui dazi il bazooka è sul tavolo, ma vogliamo evitarlo
“Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo, ma speriamo di non doverlo usare, agli Usa diciamo che vogliamo parlare”.
Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea a proposito dello strumento di anti coercizione economica, che darebbe all’Ue un ventaglio più ampio e rapido di misure di risposta ai dazi di Donald Trump (e per questo viene anche soprannominato l’opzione nucleare). In generale, la Commissione ha indicato che illustrerà agli Stati membri la possibile risposta ai “dazi reciproci” Usa “la prossima settimana”.
De Guindos, ‘dopo i dazi Usa meno crescita e più inflazione’
L’introduzione di nuovi dazi da parte del presidente degli Usa Donald Trump rappresenta “un cambiamento di paradigma” che comporteranno per l’economia mondiale “più frammentazione”, “meno crescita” e “molto probabilmente più inflazione, un quadro in cui “si deve stabilire un nuovo equilibrio dei mercati finanziari”: lo ha detto il vicepresidente della Banca Centrale Europea (Bce), Luis de Guindos, in un intervento al meeting annuale dell’Associazione bancaria spagnola (Aeb).
In questo contesto, ha aggiunto, da parte dell’Europa dev’esserci “una risposta pensata, prudente, sensata, ma evidentemente dev’essere una risposta”, anche se “bisogna evitare un’escalation dello scontro commerciale, che sarebbe molto negativo”. Per il vicepresidente della Bce è inoltre “importante continuare ad agire uniti”.
Bankitalia, imprese pessimiste, incertezza dai dazi Usa
Nel primo trimestre 2025 per le imprese italiane continuano a prevalere le valutazioni di peggioramento sia della situazione economica generale corrente sia delle proprie condizioni operative a breve termine.
E sulle prospettive delle aziende per l’anno corrente gravano l’incertezza e le preoccupazioni derivanti dagli effetti diretti o indiretti delle politiche commerciali degli Stati Uniti.
E’ quanto emerge dall’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia secondo cui le aspettative delle imprese sull’inflazione sono salite su tutti gli orizzonti di previsione, pur rimanendo su valori inferiori al 2%.
Milano gira in calo con le banche, Stellantis -2%
La Borsa di Milano (-0,5%) gira in calo dopo un avvio tonico. A Piazza Affari pesano le banche. Male Stellantis che cede il 2%. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 122 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,81%. Seduta negativo per Amplifon e Tim (-1,6%). Tra gli istituti di credito in calo Mps e Bper (-1,5%), Popolare Sondrio, Intesa e Unicredit (-1,4%). Mediobanca (-1,1%) e Banco Bpm (-0,9%).
L’Europa rialza la testa, ma rallenta Milano (+0,7%)
Rialzano la testa le borse europee dopo 4 sedute di panico, con oltre 1.900 miliardi di valore andati in fumo a causa della guerra commerciale scatenata dal presidente Usa Donald Trump.
La migliore è Francoforte (+1,2%), seguita da Parigi e Londra (+1,1% entrambe) e Milano (+0,7%), che lima il rialzo con le banche, mentre Madrid si porta in territorio negativo (-0,31%). Positivi i future Usa.
Atteso nella mattinata l’intervento del vicepresidente della Bce Luis De Guindos, che potrebbe aprire a nuovi tagli dei tassi. Scende a 122,1 punti lo spread tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in ribasso di 6,2 punti al 3,8% e quello tedesco di 2,9 punti al 2,58%.
Debole il dollaro a 0,91 euro e 0,78 sterline mentre il greggio appare poco mosso (+0,23% a 60,84 dollari al barile) e scivola il gas naturale (-1,47% a 36,46 euro al MWh). Debole l’oro (-0,94%). Positivi i titoli della difesa da Saab (+5,81%) a Rolls-Royce (+4,69%), Rheinmetall (+4,42%) e Leonardo (+3,66%).
In luce anche i produttori di semiconduttori Asml (+3,96%), Be (+2,93%) ed Stm (+1,49%). Girano in negativo le banche in Piazza Affari dopo un avvio brillante. Unicredit si porta in parità, Intesa cede lo 0,12%, Mps lo 0,25%, Bper lo 0,65% e Popolare Sondrio l’1,22%. Tiene Banco Bpm (+0,3%).
Wp, ‘Musk ha chiesto a Trump di revocare i dazi’
Nel fine settimana Elon Musk ha cercato personalmente di convincere Donald Trump a revocare i dazi, anche quelli sulla Cina. Ma il tentativo non ha finora avuto successo. E’ quanto scrive il Washington Post citando proprie fonti anonime.
La rottura di Musk con Trump sulle tariffe, priorità dell’amministrazione americana, rappresenta il disaccordo più importante tra il presidente e uno dei suoi principali consiglieri. Tesla ha visto le vendite trimestrali crollare drasticamente a causa delle reazioni negative al suo ruolo di consigliere di Trump. Le sue azioni erano scambiate a 233,29 dollari, in calo di oltre il 42% da inizio anno.