POLITICA

Restituire dignità al lavoro. Basilicata Casa Comune sostiene la campagna referendaria

La precarietà non è un segno del destino! La precarietà è il risultato di una precisa scelta politica venuta avanti in Italia da diversi anni e da diversi governi.

La precarietà è una intollerabile condizione di costante insicurezza, un braccio di ferro dove i singoli si trovano spesso soli e senza sostegno a combattere contro la povertà, nell’incertezza di riuscire a programmarsi un futuro dignitoso per sé e i propri cari.

I giovani lo sanno bene e, praticamente inascoltati, appena possono se ne vanno all’estero.

Ma lo sanno bene anche le donne e gli uomini che perdono il lavoro, troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per continuare a lavorare.

I tanti problemi irrisolti che riguardano le condizioni di lavoro inevitabilmente producono sfiducia, diffidenza che le cose possano mai cambiare.

È doveroso restituire dignità al lavoro, quella dignità della quale parla in tanti articoli la nostra meravigliosa Costituzione che in maniera netta e chiara sancisce che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e non sulla precarietà.

Un lavoro con un giusto salario, con attività svolte nella massima sicurezza che serve ad assicurare a sé e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Per tali ragioni anche Basilicata Casa Comune non può sottrarsi dal sostenere i 5 referendum promossi dalla CGIL contro la precarietà, contro le limitazioni che impediscono al lavoratore licenziato illegittimamente di riottenere il proprio posto di lavoro oppure un giusto risarcimento.

Sostegno teso alla cancellazione di quella norma che protegge le aziende committenti dalle proprie responsabilità in caso di infortuni gravi e mortali nelle società appaltatrici.

La sicurezza soprattutto in una regione come la nostra Basilicata, che stando agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre è inserita in zona rossa ed è una delle regioni più pericolose in cui lavorare.

A questi dati, non sono inseriti gli ultimi tragici avvenimenti del 2025. Il numero degli infortuni, soprattutto gravi, mortali e delle malattie professionali ci dice che così proprio non va. Serve un cambio di passo fatto di richiami alle responsabilità di impresa, investimenti in controlli, formazione e informazione.

È un obbligo morale adoperarsi per rimuovere l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500mila persone che vivono e lavorano in Italia, il quesito referendario ha l’intento di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni.

Questa modifica costituirebbe una conquista decisiva per tutti quei cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano.

Si tratta di una battaglia di civiltà che allineerebbe il nostro Paese ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intera nazione.

Per tutte queste ragioni Basilicata Casa Comune sarà presente con una propria delegazione composta dal Coordinatore Cittadino di Potenza, Roberto Rizzi, e il Capogruppo in Consiglio Comunale, Giampiero Iudicello, al talk sui temi del referendum in programma a per sabato 12 aprile alle 10 a Potenza.

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