Via Crucis a Barile

È la Via Crucis più antica della Basilicata, risalendo al XVII secolo. Nel 1983 è stata rappresentata a Roma davanti a papa Giovanni Paolo II, oggi santo. Ma la la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo a Barile, che si terrà il 18 aprile 2025 dalle 14:30 circa, non è una questione di record o prestigio: è tradizione, religiosità popolare, fede.
La giornata inizierà alle 14 con la solenne recita della Passio nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, in via Roma. Seguirà il processo di Ponzio Pilato verso le 14:30 in largo Carlo Alberto Dalla Chiesa. La processione propriamente detta prenderà il via subito dopo, intorno alle 15, snodandosi per le vie del centro storico fino al rientro nella Chiesa Madre previsto non oltre le 18:30.
La Via Crucis di Barile ha delle particolarità tutte sue, a cominciare dai personaggi, fra i quali il più affascinante è quello della Zingara, fasciata di vesti preziose e adorna dell’oro donato dalla comunità locale. Forse lascito culturale della comunità arbereshe che caratterizza la storia di Barile, pare rappresenti chi ha fornito i chiodi serviti per crocifiggere Gesù sulla croce. Dunque la violenza, la malvagità. Ma chi la interpreta – sottoposta a ore di trucco, costretta a portare circa 20 chili di gioielli – subisce a una sorta di penitenza. Con lei la Zingarella, suo doppio in versione bambina.
Poi ci sono il Moro, chiaro riferimento agli invasori ottomani nella storia albanese e Malco, che si frusta da solo, dunque rappresentazione plastica e dinamica del pentimento. C’è l’Ecce Homo, che sembra uscito dall’omonimo dipinto del Caravaggio, o il Cristo con la colonna. Personaggi che aggiungono mistero su mistero alla simbologia già molto articolata della Passione.
Andare a vedere la Via Crucis di Barile, partecipare alla vicende ben note eppure sempre rinnovate di Pilato, delle Tre Marie, di Simone di Cirene, della Veronica – e ovviamente del Cristo, insieme protagonista e senso profondo della storia – vuol dire partecipare a una drammatizzazione che scava nei meandri dei Vangeli, e alla fine dentro la coscienza di ognuno di noi.