“Per fare un Crusco… ci vuole integrazione”: un progetto che unisce culture e valorizza il territorio

SENISE – Si è conclusa con un gesto simbolico ma denso di significato la quarta edizione del progetto “Per fare un Crusco… ci vuole integrazione”, promosso dal SAI Medihospes di Senise in collaborazione con i centri SAI di Latronico e Sanseverino Lucano.
Alcuni ospiti del centro di accoglienza hanno infatti omaggiato i funzionari comunali e il commissario del Comune di Senise, dott. Alberico Gentile, con barattoli di peperone crusco IGP da loro stessi coltivati, trasformati e confezionati.
Un dono che racconta molto più di un semplice prodotto gastronomico: è il frutto concreto di un percorso che unisce integrazione, formazione e valorizzazione del territorio.
I migranti coinvolti nel progetto hanno seguito tutte le fasi della produzione del celebre peperone crusco di Senise, simbolo dell’identità lucana, partendo dalla semina del terreno fino alla trasformazione finale.
L’iniziativa, realizzata anche grazie alla collaborazione con l’Azienda Agricola del Sud di Felicia Palermo, ha permesso ai partecipanti di acquisire competenze in ambito agricolo e agroalimentare, entrando in contatto diretto con la filiera corta e le realtà produttive locali.
Un’esperienza che ha avuto il merito non solo di promuovere l’inclusione sociale, ma anche di rafforzare il senso di appartenenza alla comunità ospitante.
“Per fare un Crusco… ci vuole integrazione” si conferma così un modello virtuoso di accoglienza attiva, capace di trasformare il lavoro agricolo in un’opportunità di riscatto e partecipazione. Un progetto che mette al centro le persone e le loro storie, creando connessioni autentiche tra culture diverse, nel rispetto delle tradizioni locali.