Sanità. Biondo e Tortorelli (Uil): Senza strutture operative e personale, il Pnrr sarà solo un’occasione persa

“L’investimento previsto dal Pnrr per la medicina di prossimità si sta rilevando un fallimento. Secondo l’ultimo report Agenas su 19 Case di Comunità previste in Basilicata entro il 2026 siamo ancora a zero come per i 5 Ospedali di Comunità. Solo per le Cot (Centrali Operative Territoriali) abbiamo già raggiunto l’obiettivo delle 6 unità programmate. Ma è troppo poco”. Così in una nota congiunta Santo Biondo, Segretario confederale Uil e Vincenzo Tortorelli segretario regionale Uil Basilicata, per i quali “ è un fallimento che rischia di compromettere in maniera irreversibile la più grande occasione degli ultimi decenni. Se non si cambia passo immediatamente, saremo costretti a raccontare l’ennesima occasione perduta per milioni di cittadini, soprattutto al Sud”.
Per Biondo e Tortorelli: “occorre chiedere una deroga all’Unione Europea rispetto al termine del 2026 per l’utilizzo dei fondi destinati alla sanità territoriale. Perché queste strutture, dalle Case della Comunità agli Ospedali di Comunità, non solo vanno realizzate: vanno rese operative, con personale, tecnologia e reti integrate. Altrimenti resteranno cattedrali nel deserto”.
Secondo l’ultimo report Agenas, la situazione nel Mezzogiorno è catastrofica: solo il 13% delle Case della Comunità programmate nel Sud è anche solo parzialmente attivo. In Calabria, su 63 strutture previste, una sola è operativa e nessuna è pienamente funzionante secondo i requisiti del DM 77.
“Una sanità pubblica che, già prima del Covid, era in condizioni drammatiche rispetto al resto del Paese, oggi rischia il collasso – proseguono i dirigenti Uil -– con ospedali sovraccarichi, medici insufficienti, pronto soccorso al limite, e un’assistenza domiciliare inadeguata”.
E mentre il Governo parla di scarsità di risorse, l’Italia continua a spendere circa il 6,2% del PIL in sanità pubblica, ben al di sotto della media europea. “Ma non possiamo accettare che risorse già disponibili vengano lasciate inutilizzate, bloccate da burocrazia, ritardi e assenza di una strategia chiara”, incalzano Biondo e Tortorelli.
Un altro dato che colpisce è quello della mobilità sanitaria che nel 2024 in Basilicata raggiunge gli 81 milioni di euro. “Non è solo una ferita sociale: è una sconfitta politica perché la sanità dovrebbe garantire diritti, non costringere a fare i pendolari della salute e sul problema delle liste d’attesa, il Governo intervenga con decisione per garantire l’attuazione delle misure previste, soprattutto nelle regioni che risultano in forte ritardo”.
Infine, la Uil ricorda che senza personale le strutture territoriali non possono funzionare. “Nello studio Uil sul personale sanitario abbiamo dimostrato che servono assunzioni mirate e stabili: medici di medicina generale, infermieri, specialisti, assistenti domiciliari. La prossima legge di bilancio deve prevedere risorse certe per il reclutamento, perché il Def appena varato non dà alcuna indicazione su questo fronte”.
“Il Governo – concludono Biondo e Tortorelli – deve intervenire subito. Non basta l’annuncio: servono risposte concrete, risorse, deroga europea e programmazione pluriennale. Non possiamo permetterci di lasciare indietro ancora una volta milioni di persone, soprattutto nel Mezzogiorno. La sanità territoriale non è un’opzione: è l’unica via per un sistema pubblico giusto, vicino, sostenibile. E la Giunta Regionale lucana non può certo dichiararsi soddisfatta per aver ripianato il deficit della spesa sanitaria regionale di 33 milioni di euro grazie alle royalties del petrolio”.